La città della paura
J ohn Haven giunge in una città con l'aria del vagabondo in cerca di guai. Il posto, a detta dell'albergatore dove trova alloggio, si presta allo scopo se lui è in cerca di guai. In realtà è un tenente dei sevizi segreti che sta indagando sulla morte di due soldati di scorta ad un convoglio d'oro. Intanto deve capire come mai quei militari fossero stati impiegati in quel ruolo visto che non spettava certo a loro ed ottiene la prima risposta dal Capitano Iles, comandante del locale distretto militare, il quale è in relazioni sentimentali con la vedova Caslon, proprietaria della miniera. Sta per sposarla oltre a custodire il suo oro nel distretto, prima di essere trasportato al sicuro nelle banche dove è destinato. Ragion per cui si era offerto di proteggere i suoi carichi puntualmente assaltati dai banditi. Ora non resta che scoprire chi è il mandante degli agguati e gli assassini della scorta. John si è subito messo in mostra nel saloon dove alloggia, battendosi aspramente con uno scagnozzo della proprietaria Tony e ottenendo la fiducia della donna che è ben disposta ad assoldarlo. Lui vorrebbe occuparsi del ramo trasporti della grande azienda che la donna ha ottenuto in eredità dal padre. Conta di ripristinare i viaggi con i carichi d'oro per far uscire allo scoperto i banditi. La donna è ben disposta e accordatosi con la vedova Caslon e il capitano Iles, organizza il primo trasporto d'oro dopo una pausa dovuta al pericolo ricorrente dei banditi. Puntualmente viene assaltato e l'uomo armato al suo fianco viene ucciso a sangue freddo per poi tramortire John. Al suo risveglio non può che constatare il furto e la morte del suo compagno, ragion per cui monta in sella ad un cavallo del tiro della diligenza e cerca di seguire le tracce lasciate dalla banda. Lo condurranno al covo dei banditi con la risposta definitiva ai suoi sospetti circa Prince, il braccio destro di Tony. Ma è ancora presto per incolparli essendo l’unico sospettato come l'autore materiale del furto, visto che è ancora vivo mentre il suo collega è stato ucciso. Per cui deve inizialmente difendersi dalle accuse per poi riuscire ad inchiodare i responsabili regolando i conti nel finale con Prince che sparandogli uccide involontariamente Tony. La donna spira tra le braccia di John facendo appena in tempo a sussurrargli che lo amava.
Western minore ma di buona presa, con un cast discreto e gli esterni stupendi dell'Arizona di Red Rock Crossing a Sedona, Coconino, Flagstaff, e Cathedral Rock, ingrediente questo degli esterni di primissima importanza per il genere tanto da determinarne un valore aggiunto notevole. Come, se vogliamo, le voci di quegli anni del gotha del doppiaggio nazionale. Tra gli altri Rosetta Calavetta dà la voce alla protagonista femminile e Augusto Marcacci a quello maschile.
Station West
Stati Uniti 1948
Regia: Sidney Lanfield
Musiche Heinz Roemheld
con
Dick Powell: John Haven
Jane Greer: Antonietta "Tony"
Agnes Moorehead: signora Caslon
John Berkes: pianista
Tom Powers: Capitano Iles
Steve Brodie: Stellman
Burl Ives: impiegato dell'hotel
Regis Toomey: Goddard
John Kellogg: Ben
Gordon Oliver: Prince
Raymond Burr: Avvocato Mark Bristow
Michael Steele: Jerry
Olin Howland: Cook
Guinn 'Big Boy' Williams: Mick
Dan White: Pete
John Doucette: barista
Charles Middleton: sceriffo
Victor Cox: Kibitzer
Robert Gates: Sam
Joey Ray: Stickman
Grant Withers: Whitey
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