Solo per vendetta
Un thriller giustizialista ricco di azione e suspense dall'inizio alla fine. Un pacifico insegnante di letteratura coinvolto in una misteriosa organizzazione dedita a farsi giustizia da sola in una cupa New Orleans. Contattato nella sala d'aspetto dell'ospedale dove è ricoverata sua moglie vittima di una violenta aggressione culminata con lo stupro, Will Gerard accetta da uno sconosciuto che venga fatta giustizia del tizio, peraltro dedito ad episodi del genere e da loro conosciuto. Sconvolto e confuso ha poco tempo per decidere se accettare o meno le strane offerte del misterioso Simon. Loro elimineranno il colpevole ed eviteranno le lungaggini processuali, nel caso venisse arrestato, che per estrarre il solo DNA prevedono circa sei mesi, senza contare poi il processo vero e proprio e il calvario della moglie a dover più volte ripercorrere quel drammatico momento nelle varie fasi testimoniali e senza considerare le umiliazioni alla quale verrà sottoposta dagli avvocati del colpevole. Per cosa poi? per vedersi affibbiare al massimo 11 mesi di carcere! la metà di quella prevista per evasione fiscale. Tormentato e con le visioni della moglie martoriata che gli invadono la mente, egli accetta e in cambio dovrà in seguito rendersi disponibile per dei lavoretti di poco conto a favore dell'organizzazione. E' l'inizio dei suoi guai perché dal semplice pedinamento di un individuo o alla consegna di un plico deve passare necessariamente per un omicidio. A nulla valgono i suoi tentativi di farli desistere spiegando che quando è stato contattato era fuori di testa e che mai si era parlato di uccidere in quanto persona non capace di farlo. Simon e i suoi però non mollano e Will è costretto ad eseguire una sentenza nei confronti di quello che gli viene presentato come un pedofilo e deve farlo volar giù da un cavalcavia di modo che sembri un suicidio. La loro parola d'ordine a lavoro finito è "cosa fa un coniglio affamato?" e la risposta non è mangia, troppo facile, ma salta!
Will cerca di spiegarsi con la sua vittima che per tutta risposta lo aggredisce e vola di sotto dal cavalcavia dove era previsto l'incontro. Le telecamere di sicurezza sembrano inchiodarlo e solo una che potrebbe dimostrare la sua innocenza è stata "ripulita" da Simon che ne conserva il filmato e la polizia arriva facilmente a lui arrestandolo e iniziando un interrogatorio che viene interrotto dal Tenente del distretto che poi a quattr'occhi appura con Will che questo benedetto coniglio affamato "salta" e lo fa evadere dalla stazione di polizia avvertendolo che adesso è in pericolo di morte. Il nostro con grande angoscia è costretto a tirare fuori il meglio da sé e inizia ad indagare sulla vittima a lui toccata come incarico, un certo Alan Marsh. Non era un pedofilo bensì un giornalista d'assalto che aveva messo insieme gran parte degli affiliati a questa organizzazione e per questo era stato eliminato. Tra inseguimenti mozzafiato e sfracellamenti vari, con la moglie Laura rapita da Simon, Will va incontro alla resa dei conti in un centro commerciale abbandonato dove una sparatoria farà piazza pulita di Simon, di un paio di suoi scagnozzi e dell'amico professore di Will anch'egli coinvolto. L'arrivo del Tenente tranquillizza la coppia, ci penserà lui a dare una spiegazione per i 4 morti. Un regolamento di conti tra morti che a New Orleans è facile da far accettare. Infatti Will viene scagionato e si reca al giornale del defunto Marsh e consegna ad un collega stretto un CD contenente dati molto importanti sui quali stava indagando con preghiera di continuare il suo lavoro. Nel ringraziarlo il giornalista lo saluta con la sibillina domanda "cosa fa un coniglio affamato?" lasciando di stucco il povero Will subito prima che i titoli di coda inizino a scorrere. Quanto sia vasta e capillare l’organizzazione non lo sapremo mai, a meno che non facciano un sequel. Per comprendere il significato di tale frase che in inglese è "The Hungry Rabbit Jumps" ed è l'acronimo ricavato dalle prime lettere di un pensiero di Edmund Burke che tradotto suona all'incirca così: "Non è quello che mi dice un giurista che debbo fare; ma quello che mi dice Umanità, Ragione e Giustizia che dovrei fare"
Will cerca di spiegarsi con la sua vittima che per tutta risposta lo aggredisce e vola di sotto dal cavalcavia dove era previsto l'incontro. Le telecamere di sicurezza sembrano inchiodarlo e solo una che potrebbe dimostrare la sua innocenza è stata "ripulita" da Simon che ne conserva il filmato e la polizia arriva facilmente a lui arrestandolo e iniziando un interrogatorio che viene interrotto dal Tenente del distretto che poi a quattr'occhi appura con Will che questo benedetto coniglio affamato "salta" e lo fa evadere dalla stazione di polizia avvertendolo che adesso è in pericolo di morte. Il nostro con grande angoscia è costretto a tirare fuori il meglio da sé e inizia ad indagare sulla vittima a lui toccata come incarico, un certo Alan Marsh. Non era un pedofilo bensì un giornalista d'assalto che aveva messo insieme gran parte degli affiliati a questa organizzazione e per questo era stato eliminato. Tra inseguimenti mozzafiato e sfracellamenti vari, con la moglie Laura rapita da Simon, Will va incontro alla resa dei conti in un centro commerciale abbandonato dove una sparatoria farà piazza pulita di Simon, di un paio di suoi scagnozzi e dell'amico professore di Will anch'egli coinvolto. L'arrivo del Tenente tranquillizza la coppia, ci penserà lui a dare una spiegazione per i 4 morti. Un regolamento di conti tra morti che a New Orleans è facile da far accettare. Infatti Will viene scagionato e si reca al giornale del defunto Marsh e consegna ad un collega stretto un CD contenente dati molto importanti sui quali stava indagando con preghiera di continuare il suo lavoro. Nel ringraziarlo il giornalista lo saluta con la sibillina domanda "cosa fa un coniglio affamato?" lasciando di stucco il povero Will subito prima che i titoli di coda inizino a scorrere. Quanto sia vasta e capillare l’organizzazione non lo sapremo mai, a meno che non facciano un sequel. Per comprendere il significato di tale frase che in inglese è "The Hungry Rabbit Jumps" ed è l'acronimo ricavato dalle prime lettere di un pensiero di Edmund Burke che tradotto suona all'incirca così: "Non è quello che mi dice un giurista che debbo fare; ma quello che mi dice Umanità, Ragione e Giustizia che dovrei fare"
Seeking Justice
Stati Uniti 2011
Regia: Roger Donaldson
con
Nicolas Cage: Will Gerard
January Jones: Laura Gerard
Harold Perrineau Jr.: Jimmy
Guy Pearce: Simon
Jennifer Carpenter: Trudy
Xander Berkeley: Tenente Durgan
IronE Singleton: Scar
Joe Chrest: detective Rudeski
Mike Pniewski: Gibbs
Jason Davis: Leon Walczak / Alan Marsh
Cullen Moss: Jones
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati