Space Men
Dirige Anthony Daisies godibile pseudo che che vuol essere la traduzione di Antonio Margheriti al suo esordio alla regia e che avremo modo di apprezzare in seguito nella sua lunga carriera con l'altro nome d'arte, abbastanza simile ma più concreto di Anthony Dawson. Pur nella povertà dei mezzi e tempi ridottissimi di realizzazione il film, che secondo il regista rappresentava una specie di scommessa circa la capacità del nostro cinema di affrontare tematiche così difficili e ancora in gran parte sconosciute, si segnala come antesignano di un genere che avrà il suo apice molti anni dopo. Addirittura affrontando il tema della solitudine dell'uomo nello spazio profondo, il suo rapporto con le macchine e l'avvento del computer vero e proprio cervello non umano al governo dell'astronave. Queste intuizioni decreteranno il meritato successo di Margheriti e la sua collocazione tra gli innovatori nel cinema. La storia vede un equipaggio di astronauti, ai quali si è aggregato un reporter per un servizio giornalistico, che cerca di distruggere un'altra astronave il cui computer impazzito ne ha preso i comandi (2001 Odissea nello Spazio - Stanley Kubrick) e che è destinata a schiantarsi sulla Terra distruggendola col suo potenziale atomico devastante. Numerosi i tentativi andati a vuoto da parte di altre astronavi i cui equipaggi han subito sorti terribili e questa missione rappresenta l'ultima speranza di fermarla prima della distruzione terrestre e del loro abbandono nello spazio (Abbandonati nello spazio - John Sturges). I missili che gli vengono lanciati contro si infrangono molte miglia prima del bersaglio a causa di un potentissimo campo di energia che l'astronave impazzita genera attorno a sé e solo un piccolo corridoio libero può essere utilizzato per fermarla (attacco alla Morte Nera - Guerre Stellari - George Lucas). L'impresa riesce e la terra è salva, il giornalista, vero eroe della storia può coronare il sogno di amore sbocciato nello spazio con la bella Lucy, biologa dell'equipaggio che con grande sorpresa, dai titoli di coda altri non è che la bellissima Gabriella Farinon qui col nome di Gaby Farinon, sufficiente tuttavia a farmi sobbalzare dalla poltrona. Non l'avrei mai riconosciuta. Unica pecca il Pianeta Venere che a dispetto dei suoi 400 e passa gradi di temperatura, vista la prossimità al Sole nel 1960 viene rappresentato come un luogo in grado di ospitare basi umane e con tanto di mari e spiagge per romantiche passeggiate naturalmente sempre con la tuta spaziale indossata.
Italia 1960
Regia: Antonio Margheriti
con
Rik Van Nutter: Ray Peterson - IZ41
Gabriella Farinon: Lucy - Y13
David Montresor: Comandante George
Archie Savage: Al - X15
Alain Dijon: Archie - Y16
Franco Fantasia: Sullivan
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