Reptilicus il mostro distruggitore
In una sperduta località della Lapponia, durante degli scavi, da una trivella vengono rinvenuti tessuti misti a sangue appartenenti a un misterioso animale Allertati studiosi e scienziati si riesce a recuperare quello che sembra un troncone di coda. Viene portato ancora congelato in un laboratorio specializzato dell'acquario di Copenhagen e la notizia fa in breve il giro del mondo. Dalle dimensioni del piccolo pezzo di coda dovrebbe appartenere ad uno sconosciuto e gigantesco sauro vissuto circa 100 milioni di anni prima. La conferenza stampa mondiale che viene organizzata vede l'ONU mandare un famoso generale ad assistere all'evento e costui è a dir poco contrariato di dovervi partecipare dopo un brillante passato nei campi di battaglia. Il moncone viene battezzato col nome di Reptilicus anche se qualche giornalista in sala avanza l'idea di aggiungergli un Martensis finale, latinizzando il nome del suo scopritore: il prof. Otto Martens. Costui con grande signorilità si schernisce dicendo che Reptilicus può bastare e a giudicare dalla piega che prenderà la storia possiamo dargli atto di grande lungimiranza. Infatti come avviene per le lucertole che perdendo la coda se la vedono ricrescere, così il nostro sauro, per un guasto al sistema di refrigerazione, ricresce in fretta per la gioia degli studiosi che lo alimentano ignari di quello che stanno facendo. Infatti diventato bello, si fa per dire, grosso, sfonda la parete di contenimento e si mette a vagare per la vicina campagna approfittando subito per farsi uno spuntino con una decina di mucche. L'allarme generale scatta subito e finalmente il nostro generale ha di che mostrare il suo valore di stratega assumendo il comando generale. Le prime scaramucce con l'animale, ricoperto da formidabili placche cornee, sortiscono l'effetto di farlo fuggire in mare da dove, essendo anfibio, dovrà per forza risalire in superficie per respirare. Inoltre il prof. Martens conta che tornerà sul luogo di nascita come da sempre avviene per parecchie specie animali. Nel frattempo alcune navi militari hanno iniziato a bombardarlo una volta individuatolo e una bomba di profondità gli ha reciso una zampa anche se nessuno se ne è accorto. Infatti il professore aveva intimato di sospendere l'attacco per scongiurare dai suoi pezzi sparpagliati una minaccia di nuovi mostri in poco tempo. Ma ormai la frittata era stata fatta e nessuno lo sapeva. Il mostro disturbato dal trambusto fa di nuovo rotta verso il centro città e lascia una scia di distruzione senza che nessuno possa contrastarlo efficacemente alla luce del concreto pericolo paventato dall'illustre scienziato che per rendere le cose più difficili si è fatto venire pure un infarto. Quando si dice che piove sul bagnato! Per fortuna c'è il generale, che non per niente è a capo di tutte le forze in campo, e con un colpo di genio riempie il proiettile di un bazooka con 5 litri di un potentissimo sonnifero e riesce a piazzarlo nell'unico punto vulnerabile del mostro: la bocca aperta. Finalmente anestetizzato potrà essere distrutto a regola d'arte senza lasciarne nemmeno un pezzetto ... anche se in fondo al mare, nei pressi, una zampetta tagliata sta lentamente rianimandosi tra i convulsi titoli di .. coda. E' il proprio il caso di dirlo!
A parte la resa grafica del mostro, capace oggi solo di far ridere, buone le scene di azione di massa in questa che sembra una risposta, non dovuta per carità, al genere giapponese e americano più famoso e in voga all'epoca con un risultato più simile ad uno spot su Copenhagen con compiaciute carrellate della Sirenetta, Palazzo Reale, Tivoli e la ciliegina dei moderni aerei in forza all'allora Sas. Non fosse per la geniale aggiunta nei titoli della versione italiana de "il mostro distruggitore", il film sarebbe passato inosservato nei suoi sporadici passaggi rigorosamente notturni. Canale MGM 320 Sky per chi volesse, a giugno fa ancora in tempo.
A parte la resa grafica del mostro, capace oggi solo di far ridere, buone le scene di azione di massa in questa che sembra una risposta, non dovuta per carità, al genere giapponese e americano più famoso e in voga all'epoca con un risultato più simile ad uno spot su Copenhagen con compiaciute carrellate della Sirenetta, Palazzo Reale, Tivoli e la ciliegina dei moderni aerei in forza all'allora Sas. Non fosse per la geniale aggiunta nei titoli della versione italiana de "il mostro distruggitore", il film sarebbe passato inosservato nei suoi sporadici passaggi rigorosamente notturni. Canale MGM 320 Sky per chi volesse, a giugno fa ancora in tempo.
Danimarca 1961
Regia: Sidney W. Pink
con
Carl Ottosen: Gen. Mark Grayson
Asbjorn Andersen: Prof. Otto Martens
Ann Smyrner: Lise Martens
Mimi Heinrich: Karen Martens
Bodil Miller: Connie Miller
Bent Mejding: Svend Viltorft
Povl Wøldike: Dr. Peter Dalby
Dirch Passer: Dirch Mikkelsen
Ole Wisborg: Cap. Einer Brandt
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