Il grande sonno
Un capolavoro del genere poliziesco tratto da un altrettanto formidabile romanzo di Raymond Chandler. Uno strepitoso Humphrey Bogart nel ruolo del detective Philip Marlowe, ex poliziotto del distretto di Los Angeles che viene assunto da un vecchio generale come investigatore privato in una losca faccenda di ricatti per debiti di gioco contratti dalla figlia minore Carmen - "voleva saltarmi sulle ginocchia quando ancora ero in piedi". Un tipetto che è anche coinvolta in torbide storie di droga e festini con tanto di foto compromettenti. Marlowe si mette subito in moto e deve dipanare una matassa ben più intrecciata e fatta di tradimenti, di pericolose relazioni amorose, bische clandestine, gangster, ricatti ed omicidi visto che "girano tante pistole e quando sparano poi qualcuno ci rimette la pelle". In questo mondo cittadino così decadente e pieno di contraddizioni, Marlowe è talmente abile da sembrare di sapere già tutto al contrario dello spettatore che rischia seriamente di perdere il bandolo della matassa. Specie per il ruolo della sorella maggiore Vivian, la stupenda Lauren Bacall, così bella e misteriosa da celare qualche segreto che un Marlowe nel frattempo innamorato saprà ben nascondere alla polizia. Del resto ”il pericolo più grande di quella donna è .. la sua bocca”. Girato magistralmente in un bianco e nero che rende le cupe atmosfere trattate, il film si snoda tra continui colpi di scena con una trama veloce e un grandissimo Bogart capace di imbrigliarla da par suo e non solo la trama, ma anche la "femme fatale", Lauren Bacall, che peraltro aveva sposato un anno prima nella vita reale e dalla quale ebbe 2 figli.
Inopinata come sempre la scelta di ridoppiarlo negli anni '70, sostituendo la sua voce storica, Bruno Persa, con quella di Paolo Ferrari anch’essa molto azzeccata e bella ma a scapito di tutte le altre voci storiche degli anni '40, dove una Clelia Bernacchi era assolutamente al di sopra della Serra Zanetti nel dar voce alla Bacall.
Inopinata come sempre la scelta di ridoppiarlo negli anni '70, sostituendo la sua voce storica, Bruno Persa, con quella di Paolo Ferrari anch’essa molto azzeccata e bella ma a scapito di tutte le altre voci storiche degli anni '40, dove una Clelia Bernacchi era assolutamente al di sopra della Serra Zanetti nel dar voce alla Bacall.
Stati Uniti 1946
Regia: Howard Hawks
Musiche: Max Steiner
con
Humphrey Bogart: Philip Marlowe
Lauren Bacall: Vivian Sternwood Rutledge
Martha Vickers: Carmen Sternwood
Charles Waldron: Generale Sternwood
John Ridgely: Eddie Mars
Dorothy Malone: proprietaria della libreria Acme
Regis Toomey: ispettore capo
Bob Steele: Lash Canino
Elisha Cook Jr.: Harry Jones
Louis Jean Heydt: Joe Brody
dal titolo avrei detto che era un film di Moretti ... ;)
RispondiEliminagnurantott!! gnurantanov!!
Eliminaa parte che è un capolavoro del cinema mondiale ma il peccato è nell'accostare Hawks, il cinema, a Moretti, il nulla cosmico
e comunque qualcuno degli admins si fa vivo ogni tanto .. segno che lascia ancora qualche flebile speranza .. prima della flebo ;-))
RispondiElimina