Giorno di paga
Il suo corto preferito, una dura giornata di lavoro come solo il genio di Chaplin può scandire. Un cantiere edile e un burbero capomastro che impone duri ritmi lavorativi e un lavoratore maldestro e insofferente che tuttavia si scopre acrobata sulle impalcature e autentico giocoliere coi mattoni. La pausa pranzo e la bella figlia del capo che gli porta la colazione preparata con le sue candide manine e il lavoratore che senza nulla da mangiare è diviso tra le avvenenti grazie della fanciulla e il richiamo della "panza" che impone destrezza e inventiva per accaparrarsi qualcosa da mettere sotto ai denti, come quel filone di pane rimediato da un collega che fora con un trapano per farci entrare una salsiccia. La ripresa del lavoro e finalmente, a sera, la paga giornaliera non senza qualche "incomprensione" di poco conto con l'autoritario capo cantiere per finire subito dopo tra le grinfie dell'arcigna moglie che lo aspetta di fuori per farsi consegnare il denaro. Tutto il denaro, pure quello che con astute mosse aveva cercato di nascondere nel cappello anche se a quella non la si fa e dovrebbe ormai saperlo. Non resta che svincolarsi e prendere la via della cantina con i pochi spiccioli rimasti ma sufficienti tuttavia a prendersi una sbronza come si deve e alla chiusura del locale cantare a squarciagola nella notte buia e fredda e ricevere dalle finestre soprastanti prima il liquido e poi il suo contenitore di coccio in testa. Significa che è giunta abbondantemente l'ora di rientrare e in tanti come lui devono sostenere una serrata lotta per pigliare l'ultimo tram della notte. Ma non è niente se paragonato al rincasare poco prima dell'alba con una dispotica moglie come la sua che dorme col mattarello accanto e con un occhio aperto. I suoi modi sono così energici che il maritino non può nemmeno sognare di spogliarsi e mangiare qualcosa, che tra l'altro un branco di gatti affamati ha già provveduto a "spazzolare" dal tavolo. Non resta che salutare e iniziare una nuova giornata di lavoro accompagnato come sempre dalle urla della sua dolce metà.
Pay Day
USA 1922
Regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio: Charlie Chaplin
con
Charlie Chaplin: il lavoratore
Phyllis Allen: sua moglie
Mack Swain: il capomastro
Edna Purviance: la figlia
Sydney Chaplin: avventore all'osteria, venditore ambulante di salsicce
Henry Bergman: avventore all'osteria
Allan Garcia: avventore all'osteria, il poliziotto
Albert Austin: operaio
USA 1922
Regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio: Charlie Chaplin
con
Charlie Chaplin: il lavoratore
Phyllis Allen: sua moglie
Mack Swain: il capomastro
Edna Purviance: la figlia
Sydney Chaplin: avventore all'osteria, venditore ambulante di salsicce
Henry Bergman: avventore all'osteria
Allan Garcia: avventore all'osteria, il poliziotto
Albert Austin: operaio
Solo per numeri uno...
RispondiElimina...anche per chi non ama, o crede di non amare il film muto...
...si inizia col vedere il primo minuto e poi non ci si "stacca" fino alla fine.
La sequenza degli eventi e delle gag è talmente ben studiata che ci si sente risucchiati dal film...e a distanza di oltre 60 anni ancora oggi i film muti di Chaplin, oltre a fornire uno spaccato di storia, risultano attuali nei piccoli problemi e difetti che caratterizzano ognuno di noi.
60???
EliminaO_O
90 dirai ;-))