Matalo!
Western bizzarro è dir poco. Sconclusionato anche. Per non dire di una lentezza esasperante e di trovate assai discutibili come quella del boomerang. E' l'esasperata introspezione psicologica, peraltro liquidabile normalmente in pochi minuti, che rende il film noioso fino al finale altrettanto privo di emozioni dopo una sparatoria fumettistica, tutti contro tutti, curando solo i dettagli e i primissimi piani a scapito dell'azione e della sua dinamica che non lascia capire cosa è effettivamente successo al di là della conta dei morti. Burt, Corrado Pani, è abbastanza godibile e ben caratterizzato in un fuorilegge che ha come filosofia di vita quella di stare dalla parte di chi prende, e viene salvato dalla forca da un gruppo di bandidos che ringrazia prima con un sacchetto d'oro per poi riprenderselo al confine col Colorado ammazzandoli tutti a tradimento. Qui si unisce ad un terzetto di balordi, Philip, Theo e Mary, che vuole assaltare una diligenza che trasporta oro per 250 mila dollari ed è scortata da pochi soldati. Il colpo riesce e la banda si nasconde in un villaggio fantasma in attesa di passare il confine col denaro una volta calmate le acque. Nella rapina Burt è rimasto colpito o almeno sembra e scompare dalla circolazione e dal film per circa un'oretta. Nel frattempo dopo aver sistemato la vedova Benson, unica abitante del villaggio e ricchissima proprietaria del saloon dove alloggiano, il terzetto ci dà modo e tempo di conoscerlo meglio, ognuno coi propri difetti e tutto questo finché non arriva il povero Ray. Lou Castel, un giramondo australiano che non farebbe mai male a nessuno per tutto l'oro del mondo, ma nel caso ne facessero a lui non esiterebbe a vendicarsi. E infatti il poveretto ne riceve tanto di male dai tre che credendolo a conoscenza dell'oro non esitano a torturarlo per farlo confessare. Stessa sorte tocca a Costanza una sventurata che ha perduto marito e carretto ed è in cerca solo di aiuto e acqua. Nel frattempo un'ombra furtiva si aggira per il paese e la banditessa Mary sembra apprezzarne molto i connotati. C'è aria di tradimento in giro. Il povero Ray approfitta di un momento di disattenzione e si libera del suo aguzzino Theo mettendo in mostra una inaspettata abilità con i boomerangs che portava con sé e dei quali la combriccola non aveva capito il funzionamento e il pericolo. L'ombra nascosta si palesa nel redivivo Burt e il terzetto, nonostante Mary sia passata dalla parte di quest'ultimo o forse ne era in combutta fin dall'inizio, rimane sul terreno e Burt propone al giovane australiano di dividere il bottino. Ma lui vuole solo andarsene da dove è venuto con la donna compagna di sventura e conosciuta in questa drammatica circostanza e non è interessato al denaro nonostante la vecchia vedova Benson lo sproni a prenderlo per ricostruire il villaggio. E allora la vecchia spara alle spalle a Burt che riesce a sua volta a freddarla e sanguinante monta a cavallo nel tentativo di riprendersi il somarello che è scappato col pesante fardello in oro.
Pani in versione molto Kinsky e un Castel "bamboccio" ci "deliziano" un tempo ciascuno in questo film che va visto in condizioni fisiche ottimali per riuscire a strappare una sufficienza striminzita.
Pani in versione molto Kinsky e un Castel "bamboccio" ci "deliziano" un tempo ciascuno in questo film che va visto in condizioni fisiche ottimali per riuscire a strappare una sufficienza striminzita.
Italia, Spagna 1970
Regia: Cesare Canevari
con
Corrado Pani: Burt
Lou Castel: Ray
Antonio Salinas: Theo
Claudia Gravy: Mary
Luis Davila: Philip
Anna Maria Noè: Costanza
Miguel Del Castillo: Braxter
Anna Maria Mendoza: Vedova Benson
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