Thor: Love and Thunder
Assetato e abbandonato al suo destino dagli Dei che invocava incessantemente, Gorr ha visto morire la sua adorata figlioletta Love e, giunto finalmente al cospetto del Dio Rapu, non aveva esitato ad ucciderlo per vendicarsi della sua insensibilità verso i devoti fedeli. Appropriatosi della Necrospada di un altro attentatore, ucciso dal Dio, era riuscito nel suo scopo ed ora con quell'arma magica e potente era intenzionato a liberarsi di tutti gli Dei dell'Universo, ai quali non avrebbe dato scampo scovandoli nelle loro galassie. Quando Thor viene avvertito dalla guerriera Sif, ferita da Gorr, che è diretto ad Asgard, si precipita lì con Korg per affrontare la minaccia che sta portando Gorr con le sue Creature Ombra, che riesce a scaturire dalla oscura spada che gli da il suo enorme potere. Con grande stupore del Dio biondo ecco arrivare in suo aiuto una versione femminile di sé, la Potente Thor che riesce inspiegabilmente a impugnare ed usare il prodigioso Martello Mjolnir e che si rivela essere la sua ex Jane Foster, scienziata astrofisica un tempo relazionata con lui. E' malata terminale di cancro ma quel martello sembra infonderle la forza necessaria a vivere e combattere, costringendo Gorr a ritirarsi dopo aver rapito e condotto con sé nel Regno delle Ombre numerosi bambini asgardiani. Il gruppo, al quale si è aggiunta Regina Valchiria, si reca allora d'urgenza a Omnipotence City dove stranamente Zeus, il potente capo degli Dei, sordo per paura di Gorr ai richiami di Thor, lo fa catturare scatenando la furiosa reazione del gruppo, con Thor che ferisce Zeus con i suoi fulmini rubati da Valchiria, mentre Korg soccombe alla furia di Zeus che ne lascia intatta solo la testa. Nella fuga, Gorr li attira in una trappola, dove strappa la possente arma di Thor, lo Stormbreaker, che lui stesso fabbricò con il materiale di una stella morente. Con esso intende aprire un portale verso Eternità, l'essere cosmico supremo, unico in grado di distruggere tutti gli Dei. Thor privo di Valchiria ferita e di Jane ormai prossima alla fine, riesce a liberare i bambini e farli tele trasportare in salvo a casa mentre, ormai in balia del desiderio ultimo che sta per chiedere Gorr a Eternità, lo supplica di scegliere l'amore invece della distruzione stringendosi al petto l'esanime Jane. Prega Gorr di chiedere a Eternità di ridargli sua figlia Love e scegliere anche lui la via dell'amore. Colpito e ormai prossimo alla fine anche Gorr si arrende e può spirare tra le braccia della sua piccola Love che raccomanda a Thor per il futuro. Mentre Jane spira tra le braccia di Thor, un salto temporale e qualche minuto di titoli di coda ce la mostrano salire nell'Olimpo accolta da Heimdall in persona, mentre la piccola e pestifera Love sta acquisendo sempre più poteri sotto la guida di papà Thor che non esita a portarla con sé in battaglia contro i nemici che non finiscono mai. Come il furioso Zeus che si lecca le ferite, un bel buco di fulmine sulla lucente corazza, dopo altri e consueti titoli finali, e prega suo figlio Ercole di prendere il numero di targa di Thor per fargliela pagare. Credo anche rivoglia i suoi fulmini indietro. Ma lo sapremo nel sequel che alla fine del film viene annunciato. Restiamo sintonizzati quindi sui canali Disney per godere della prossima scorpacciata di effettoni specialoni targati Marvel.
Thor: Love and Thunder
Stati Uniti d'America 2022
Regia: Taika Waititi
Musiche Michael Giacchino, Nami Melumad
con
Chris Hemsworth: Thor
Natalie Portman: Jane Foster / Potente Thor
Christian Bale: Gorr il macellatore di dei
Tessa Thompson: regina Valchiria
Jaimie Alexander: Lady Sif
Taika Waititi: Korg (voce)
Russell Crowe: Zeus
Idris Elba: Heimdall
e con
I Guardiani della Galassia
gli effetti ci sono per carità, tutto molto bello ma ormai estremamente ripetitivo
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