La maschera del vendicatore
Nel borgo di Casamare è vivo il ricordo delle imprese del Conte di Montecristo, eroe la cui spada è custodita nel monumento a lui dedicato per la sua lotta di libertà. Il Governatore Giovanni Larocca invita il popolo a seguire le sue gesta nell'eroica impresa di fermare l'avanzata austriaca nell'Italia del 1848. In realtà sta prendendo accordi con il nemico e inviando il denaro che raccoglie per la causa in Svizzera, dove conta di riparare una volta che il suo piano sarà compiuto. Ma il vecchio e rispettato Conte Dimorna ha scoperto i suoi maneggi e lo convoca a palazzo per chiarimenti che gli saranno forniti da Larocca con un colpo di pistola. Poi abilmente fa passare il Conte per traditore, grazie ad una lettera falsa nella quale l'uomo, secondo lui suicidatosi perché scoperto, prendeva accordi con l'Austria. Suo figlio, il capitano Renato Dimorna era stato avvertito con una lettera dei suoi sospetti, anche se ancora vaghi e senza nomi, e lo pregava di venire in licenza a casa per parlarne. Ma una volta in paese il giovane è aggredito dai cittadini infuriati contro la sua famiglia e solo per un fortuito caso, veniva salvato malconcio dallo stesso Governatore. Lo conduceva nel suo castello dove si era insediato dopo la morte del padre e in apparenza aveva avuto dal giovane convalescente l'impressione che fosse dispiaciuto e di opposti sentimenti di quel padre che riteneva a sua volta un traditore. In realtà il giovane in poco tempo scopre la tresca e con l'amata Maria d'Orsini, la cui famiglia, insieme con altre di spicco, era sulla lista nera del bieco Governatore, inizia una lotta personale uscendo nottetempo dal castello avito per dare battaglia vestito di nero e con una maschera a coprirgli il volto, per poi rientrare dal passaggio segreto che solo lui conosceva senza destar sospetti. Ha preso la spada del Montecristo e con quella intende sollevare il popolo che all'inizio è piuttosto riluttante all'idea che il Larocca possa essere il vero traditore. Ma quando il Governatore fa espugnare con uno stratagemma un forte posto a difesa della costa, dalla quale spuntano minacciose le navi austriache, ecco che il suo gioco è scoperto e il popolo finalmente si solleva. Il forte viene ripreso giusto in tempo per respingere il nemico e bloccare il suo sbarco dando a Renato modo di lasciare i rivoltosi per inseguire il fuggiasco. Il Governatore che aveva progettato una fuga con i soldi in Svizzera, si fa scudo della giovane Maria, conducendola con sé nella sua carrozza. Ma Renato è sulle sue tracce e lo raggiunge per poi battersi a duello di spada fino ad infilzarlo mortalmente per poi abbracciare la sua amata nel finale consono a film del genere.
L'Italia dei moti del 1848 vista dal ranch Iverson dove il film è stato girato è di sicuro fuorviante ma buon pretesto per il classico film di avventura e spada, con contorno di amore che non guasta mai.
L'Italia dei moti del 1848 vista dal ranch Iverson dove il film è stato girato è di sicuro fuorviante ma buon pretesto per il classico film di avventura e spada, con contorno di amore che non guasta mai.
Mask of the Avenger
Stati Uniti d'America 1951
Regia: Phil Karlson
Musiche Mario Castelnuovo-Tedesco
con
John Derek: capitano Renato Dimorna
Anthony Quinn: governatore Giovanni Larocca
Jody Lawrance: Maria d'Orsini
Arnold Moss: Colardi
Eugene Iglesias: Rollo D'Anterras
Dickie LeRoy: Jacopo
Harry Cording: Zio d'Orsini
Ian Wolfe: Signor Donner
Gregory Gaye: colonnello von Falker
David Bond: Marco
non accreditato
Wilton Graff: Conte Dimorna
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