Il cavaliere del castello maledetto
U gone di Collefeltro ha imprigionato il Conte Oliviero suo zio prendendo possesso del feudo di Valgrande. Al contrario di suo zio ben voluto da tutti i contadini, ai quali aveva ceduto le sue terre gratuitamente, affinché le coltivassero e ne traessero sostentamento, Ugone li opprime con tasse che arrivano fino ai tre quarti del raccolto, riducendoli alla fame e punendo severamente quanti osano ribellarsi. Il motivo addotto di tali imposizioni è da ricercare nel costo elevato che sostiene per assicurarsi i servigi di truppe mercenarie, necessarie per proteggerlo dalle continue scorrerie di un misterioso Cavaliere Mascherato che è diventato il paladino degli oppressi. Per regolarizzare la sua posizione, e diventare padrone assoluto e legale del feudo, Ugone ha convocato sua cugina Isabella di Valgrande, figlia del deposto Conte, che ha completato i suoi studi in convento, per forzarla a sposarsi. Dapprima cerca di coprire le sue malefatte attribuendo la colpa della sparizione di suo padre al bandito mascherato che imperversa nella regione. Cosa questa che vede sua cugina grata per quanto Ugone sta facendo per ritrovare suo padre e catturare il pericoloso fuorilegge. Ma ben presto la ragazza si accorge delle vere mire di Ugone scoprendo al tempo stesso la verità sul misterioso cavaliere che lotta per i più deboli e quando suo cugino, per stroncare le sue resistenze al matrimonio, la conduce nelle segrete a far visita al padre in catene, la giovane non può che accettare per il bene che vuole al genitore. E pensare che al suo arrivo l'unico rammarico sembrava essere quello di aver trovato il suo vecchio amico d'infanzia Giannetto ridotto a fare il menestrello a corte, lei che lo pensava addirittura un cavaliere ricordandosi di quanto fosse ardito da ragazzo. Ma poi la notizia della scomparsa di suo padre e la scoperta delle sue condizioni di ostaggio le avevano causato ben altre preoccupazioni. Ora si trovava davanti al prete in procinto di pronunciare il fatidico si, quand'ecco spuntare il misterioso cavaliere che irrompe nella sala con altri rivoltosi e ingaggia un furibondo duello con Ugone che sconfitto, troverà la morte per mano della sua ex amante Fiamma alla quale aveva preferito la bella Isabella. Quest'ultima tolta la maschera al cavaliere scopre con grande gioia che dietro si celava il volto del bel Giannetto col quale condividere la vita futura con un'unione benedetta da suo padre e osannata dal popolo presente e festante.
Uno dei tanti discreti esempi di cappa e spada nazionale con un buon cast, nel quale spiccano volti noti del genere al tempo assai popolare. Ad una trama convenzionale si uniscono ottimi costumi di scena comprese armature e bardature dei cavalli oltre agli esterni - interni del Castello Ruspoli a Vignanello (VT).
Italia 1958
Regia: Mario Costa
Musiche Michele Cozzoli
con
Massimo Serato: Ugone
Irene Tunc: Fiamma
Luisella Boni: Isabella di Valgrande
Luciano Marin: Giannetto
Pierre Cressoy: Astolfo
Maria Sima: Violante
Livio Lorenzon: Guidobaldo Fortebraccio
Gina Mascetti: ancella
Carlo Tamberlani: il Conte Oliviero di Valgrande
Miranda Campa: governante
Aldo Bufi Landi: Duccio
Ignazio Balsamo: Zaccheo
Franco Fantasia: ufficiale
Ugo Sasso: capitano delle guardie
Emilio Petacci: priore
Amedeo Trilli: frate Benedetto
Giovanni Vari: contadino
Natale Cirino: contadino
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