Sodoma e Gomorra
L ot a capo di una tribù di Israele vaga nel deserto alla ricerca della Terra promessa dove fermarsi e giunti nei pressi di Sodoma vengono accolti dalla Regina Berah che concede la possibilità di fermarsi nelle sue terre a patto che le coltivino e paghino un tributo in grano per dieci anni. In cambio potranno ricevere il prezioso sale che estrae dalle sue miniere e vivere in pace, ancorché la religione e il Dio venerato dagli Ebrei mal si sposi con le usanze di quella città. In essa infatti prospera il vizio considerato al contrario una virtù e intrighi e complotti sono altresì di casa. Astaroth fratello della Regina sogna di prendere il potere e spodestarla ma per farlo ha bisogno dell'aiuto dei predoni di Segur ai quali è costretto a promettere metà del sale che viene estratto. Ma quando Segur attacca e prima di cingere d'assedio Sodoma distrugge il campo degli Ebrei poco fuori la città, incontra anche la fiera resistenza di quel popolo che guidato sapientemente da Lot, pur essendo dedito alla non violenza, sa come battersi per difendere i propri ideali di libertà. Così Segur viene sconfitto e la Regina Berah grata dell'aiuto ricevuto e dello scampato pericolo, offre riparo agli Ebrei all'interno della città. Sulle prime sembra rispondere alle esigenze di quel popolo che non aveva più dove dimorare con il campo distrutto dai predoni. Ben presto tuttavia il lassismo dei costumi e le provocazioni di Astaroth inducono Lot ad una reazione violenta al punto che lo uccide mentre poco prima uno dei suoi più fidati uomini, Ishmael, aveva inutilmente cercato di liberare gli schiavi rinchiusi nella città. Per gli Ebrei è peccato detenere in proprietà esseri umani e quella azione di forza aveva turbato la regina che li aveva puniti crudelmente. Lo stesso Lot vorrebbe auto punirsi per aver ucciso Astaroth e sceglie la prigione a vita. Ma ecco che in cella viene visitato da figure angeliche che gli predicono la distruzione di quella città empia e di allontanarsi col suo popolo il più in fretta possibile dato che al tramonto Dio la punirà severamente. Un miracolo spezza le sue catene e apre le porte della prigione da dove uscito, raduna immediatamente la sua gente avvertendoli della minaccia imminente di distruzione. Ricorda anche loro le parole ricevute di non voltarsi mai indietro verso la città qualunque cosa odano, perché Dio interpreterebbe quel gesto come nostalgia verso il peccato e li punirebbe esemplarmente.
Durante la marcia sua moglie Ildith, un tempo favorita a corte della regina, sorda al monito del marito, si volta per l'ultima volta e rimane di sale, una statua che Lot piange disperatamente prima di venire allontanato dalle sue figlie. La profezia è compiuta e di Sodoma e della vicina Gomorra non restano che macerie fumanti al termine di questo bel film.
Un cast impressionante e tante scene di massa, quest'ultime girate dal nostro Sergio Leone, a farsi le ossa dal maestro Robert Aldrich. Girato in esterni in Marocco ha consentito un cospicuo numero di comparse assunte a buon mercato anche se il film costò molto più del previsto causando una crisi finanziaria alla Titanus produttrice. Tanti volti noti del cinema nostrano si affacciano nel dorato mondo dello spettacolo come le gemelle Kessler di non facile individuazione tra le danzatrici. Claudia Mori, la Podestà, Scilla Gabel, la bellissima Anna Maria Pierangeli e la perfida regina Anouk Aimée tra le principali interpreti femminili che affiancano bravi colleghi maschi che oltre all'indiscusso Stewart Granger vedono pian piano emergere il giovane Antonio De Teffe per tutti noi Anthony Steffen l'indimenticabile protagonista di tanti spaghetti western.
Sodoma e Gomorra
Italia,Stati Uniti, Francia 1962
Regia: Robert Aldrich, Sergio Leone
Musiche Miklós Rózsa
con
Stewart Granger: Lot
Stanley Baker: Astaroth
Anouk Aimée: Regina Berah
Anna Maria Pierangeli: Ildith
Rossana Podestà: Shuah
Rik Battaglia: Melchior
Giacomo Rossi-Stuart: Ishmael
Scilla Gabel: Tamar
Aldo Silvani: Nakur
Anthony Steffen: il capitano
Gabriele Tinti: il luogotenente
Claudia Mori: Maleb
Feodor Chialiapin: Alabias
Mitsuko Takara: Orphea
Enzo Fiermonte: Eber
Daniele Vargas: Segur
Mimmo Palmara: Arno
Alice & Ellen Kessler: Danzatrici
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati