4 passi fra le nuvole
P aolo Bianchi, rappresentante di commercio, due figli da crescere e una moglie arcigna sempre pronta a rimproverarlo per il magro salario che porta a casa, conduce una vita dignitosa ma modesta e spesso lontano da casa nei giri che periodicamente fa per il suo lavoro. Rappresenta una ditta di dolciumi e quasi ogni giorno prende il treno che lo porta fuori da Roma dove poi con corriere raggiunge paesini della campagna laziale. Nell'ultima uscita si imbatte in Maria, una ragazza triste alla quale si affeziona nonostante non abbia compreso i motivi di tanta angoscia che la pervadono. Grazie ad un guasto della corriera nei pressi della fermata nella quale deve scendere la ragazza, Paolo si offre di aiutarla a portarle la valigia fin tanto che la corriera non viene riparata accompagnandola a casa. Ma lei teme di tornare alla casa paterna essendo la sua famiglia di solide tradizioni contadine. Lei era impiegata in città ma a causa di un imprevisto che non intende svelare, ha dovuto abbandonare il suo lavoro nella speranza di essere ripresa a casa, anche se sa perfettamente che non sarà possibile. Messa alle strette dall'uomo racconta di essere incinta e che in ditta se ne sarebbero accorti tra non molto, preferendo quindi lasciare prima di essere licenziata. Il suo ragazzo, quello in cui riponeva ogni speranza per il futuro, si era dileguato, impaurito a sua volta, dimostrandosi non maturo a prendersi le responsabilità del caso. Per cui stava per diventare una ragazza madre con i genitori che non avrebbero di certo digerito il fatto. Visto che Paolo si è dimostrato così buono e comprensivo perché non l'aiuta fingendosi suo marito per poi lasciarla con la scusa del lavoro e non farsi mai più vedere? Il bambino sarebbe nato e nessuno avrebbe avuto modo di ridire su quella ragazza abbandonata da un marito ignobile. Certo per Paolo è una bella responsabilità da assumersi ma vedendo la disperazione della ragazza accetta di aiutarla presentandosi a casa dei suoi come suo marito. Dapprima il burbero padre Luca si infuria per non essere stato avvertito di un passo così importante da vivere tutti insieme in famiglia e inizia ad insultare il povero Paolo reo di avergli sottratto sua figlia senza prima presentarsi a lui e chiederla in sposa. Ma la ragazza lo placa dicendo che le sue paure a dirglielo erano tali, conoscendo il suo carattere, che forse era meglio metterlo di fronte al fatto avvenuto e siccome non è morto nessuno, anzi ne sta per nascere uno, ecco che dalla grande arrabbiatura si passa a festeggiare l'evento con una generale bevuta, invitando i contadini limitrofi e perfino il prete della comunità. In fondo ormai si tratta solo di passare la notte per Paolo e poi l'indomani se ne ripartirà con la corriera con la scusa degli affari e tanti saluti a tutti. I vecchi genitori di Maria gli preparano la camera nuziale dove però una volta sistemati, Paolo preferisce non dormire sul letto matrimoniale finendo per addormentarsi tra la paglia del fienile. Il mattino seguente quando sta per lasciare il casolare, il vecchio e suo figlio Pasquale, o bloccano in casa e pretendono spiegazioni visto che in comune non hanno trovato le prescritte carte che attestano il matrimonio. Paolo messo alle strette deve raccontare l'accaduto e l'essersi prodigato affinché la povera Maria non avesse subito l'ira paterna che adesso si sfoga violentemente sul povero Paolo, reo anch'egli di averlo truffato. Invitato ad andarsene però l'uomo pretende dal vecchio tutto quell'amore che un padre deve a sua figlia e che l'onore della famiglia che lui brandisce come un arma, lo riponga nel cassetto e prenda piuttosto esempio da lui che pur essendo estraneo alla faccenda, con moglie e due figli piccoli, non aveva esitato a prestare il suo soccorso a Maria, una povera e sfortunata ragazza a lui del tutto sconosciuta. Ecco allora che le sue parole colpiscono dritto al cuore quell'uomo così duro in apparenza e pieno di princìpi, che quando Maria, attratta dal trambusto, si affaccia all'uscio della camera, la prega di salutare suo marito che sta partendo per affari e di lei si prenderanno cura in sua assenza tutti i suoi familiari, papà Luca compreso.
Commovente e a tratti divertente, seppur frammisto di dramma, questo stupendo esempio di cinema italiano del periodo bellico diretto da Alessandro Blasetti, uno dei più grandi maestri del nostro cinema che anche qui si avvale del suo interprete prediletto, un intenso Gino Cervi al cui fianco si muove una straordinaria Adriana Benetti dalla forte presa emotiva. Con loro giostrano infine tanti bravi caratteristi e comprimari di quell'epoca magica del nostro cinema.
4 passi fra le nuvole
Italia 1942
Regia: Alessandro Blasetti
Musiche Alessandro Cicognini
con
Gino Cervi: Paolo Bianchi
Adriana Benetti: Maria
Giuditta Rissone: Clara Bianchi
Enrico Viarisio: Magnaschi, il rappresentante farmaceutico
Guido Celano: Pasquale, fratello di Maria
Margherita Seglin: sora Lisa, madre di Maria
Aldo Silvani: sor Luca, padre di Maria
Giacinto Molteni: sor Matteo, nonno di Maria
Carlo Romano: Antonio, autista della corriera
Mario Siletti: il fattorino della corriera
Oreste Bilancia: il droghiere di Campolo
Gildo Bocci: il contadino sulla corriera
Arturo Bragaglia: il viaggiatore nervoso
Anna Carena: la maestra sulla corriera
Pina Gallini: signora Clelia
Luciano Manara: il settentrionale sulla corriera
Armando Migliari: il capostazione
Lauro Gazzolo: controllore ferroviario
Umberto Sacripante: Francesco, il girovago
Silvio Bagolini: il suonatore di tromba
Virgilio Riento: viaggiatore della corriera
Ada Colangeli: Anna, la contadina
Paolo Bonecchi: viaggiatore
Aristide Garbini: Giovanni, il benzinaio
Adriana Benetti in tante inquadrature assomiglia in maniera impressionante a mia mamma forse per l'acconciatura dei capelli .. come si portavano quella volta .. insomma una gioia osservarla attentamente in tutte le sue espressioni visive
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