Il magnifico scherzo

B arnaba Fulton è un valente ricercatore presso una importante industria chimica. Sta lavorando a una formula che dovrebbe garantire la giovinezza, un elisir invano cercato da tanti altri fin dall'inizio dei tempi. E' sempre lì per riuscirci, spronato dal suo capo, Mr. Oliver Oxley, che vede in lui la gallina dalle uova d'oro capace di fargli guadagnare una montagna di soldi se la sua invenzione avrà la sperata riuscita. Ma nonostante gli sforzi e gli accurati appunti sulle quantità di volta in volta utilizzate, il suo ritrovato è a un punto morto con grande detrimento suo e soprattutto di sua moglie Edwina che si trova per casa un uomo con la testa sempre per aria e che dimentica tutto essendo perennemente concentrato solamente su quella dannata formula che tarda a dare l'esito sperato. Del tutto casualmente una vivace scimmia di laboratorio, usata per testare la pozione, solita guardare attentamente Barnaba mentre mescola i vari ingredienti, si libera dalla gabbietta dove è custodita e si mette e mescolare a caso varie sostanze per poi riversarle nel distributore dell'acqua approfittando di un’assenza generale del personale del laboratorio. Barnaba al rientro decide di testare l'ultimo preparato personalmente ed essendo molto amaro ci beve sopra un bicchiere d'acqua del distributore. L'effetto immediato è portentoso. Non solo non ha più bisogno degli occhiali per vedere ma non sente nemmeno i soliti dolorini della lombalgia cronica che lo tormenta. Pieno di vita ed esuberante come mai, compra vestiti nuovi ed auto sportiva e si mette alla pazza guida accompagnato dalla svampita segretaria, Miss Lois Laurel, spedita sulle sue tracce dal proprietario, Mr. Oxley, estremamente curioso di conoscere da Barnaba le reazioni a quella che ormai sembra la straordinaria ed agognata scoperta dell'elisir di giovinezza. Dopo poche ore di esuberanza giovanile con tanto di tentativo di seduzione da parte della giovane ragazza, Barnaba ripiomba nel solito stato fisico, non riuscendo più a vedere se non con gli occhiali e portandosi dietro un sacco di dolori causati dalla scappatella. Poi come non bastasse deve spiegare anche alla moglie il perché di quei segni di rossetto sulle guance, per cui raccontato dell'esperimento condotto su sé stesso, la donna decide di accompagnarlo, non solo per vedersela con quella svampita della segretaria, ma anche per provare su di sé la pozione che nonostante gli ammonimenti del marito, tracanna senza paura assumendo poi dell'acqua, sempre dal famoso distributore, che la piomba in breve tempo in uno stato emotivo da adolescente piena di forze che obbliga suo marito a seguirla in sfrenate danze in giro per locali. Mr Oxley pensa che sia la volta buona mentre Barnaba dopo l'esperienza con sua moglie è deciso a distruggere quella formula considerandola troppo pericolosa. Il consiglio di amministrazione al contrario pensa ad un suo tentativo di richiesta di maggiori guadagni e vorrebbe coprirlo d'oro, ma lui e sua moglie stanno seriamente meditando di non provarci più con quell'esperienza che li ha alla fine traumatizzati e, soli in laboratorio, si preparano un caffè per rimettersi in moto usando quell'acqua che non sanno essere contaminata dalla pozione della scimmia.

Lui ne beve tre tazze  e lei due per ritornare subito dopo due bambini che si fanno i dispetti rincorrendosi per la città, con lei desiderosa di amoreggiare con Barnaba che al contrario la rifiuta preferendo giocare agli indiani con altri bambini come lui. Mr. Oxley e gli altri dello staff rientrati in laboratorio non si capacitano di dove possa essere finito il Dr. Barnaba e sua moglie e siccome è venuta a tutti una gran sete in quanto trafelati dal trambusto occorso, eccoli abbeverarsi al distributore, abbandonandosi subito dopo a scherzi infantili di ogni genere fin quando scoprono che la causa è la pozione messa nell'acqua dalla scimmietta. Ecco allora ben presto la decisione di affidarle il laboratorio nella speranza che riesca a rimettere insieme quelle sostanze nelle giuste dosi per ottenere e migliorare quella straordinaria pozione.
Divertente commedia del maestro Howard Hawks che dirige per la quinta volta Cary Grant capace di dare vita ad uno stralunato ma ovviamente affascinante personaggio come lo scienziato Barnaba. Con lui la bravissima Ginger Rogers che ovviamente ingrana la quarta esibendosi, quanto il copione lo consente, in sfrenate danze che solo lei può eseguire a quei ritmi forsennati. Tra gli altri bravi co protagonisti e dulcis in fundo la bellissima Marilyn Monroe, qui a detta di molti, alla sua prima interpretazione di un certo spessore anche se prevale sempre alla fine l'aspetto svampita che tutto sommato è quello che l'ha resa immortale nella storia del cinema.   

Monkey Business
Stati Uniti 1952
Regia: Howard Hawks
Musiche Leigh Harline
con
Cary Grant: Barnaba Fulton
Ginger Rogers: Edwina Fulton
Charles Coburn: Mr. Oliver Oxley
Marilyn Monroe: Miss Lois Laurel, la sua segretaria
Harry Carey Jr.: giornalista
Hugh Marlowe: Avv. Hank Entwhistle
Kathleen Freeman: Mrs. Brannigan
George Winslow: bambino al parco
Robert Cornthwaite: Dr. Zoldeck
Douglas Spencer: Dr. Brunner
Henri Letondal: Dr. Jerome Kitzel
Esther Dale: Mrs. Rhinelander, la suocera di Barnaba
Larry Keating: G.J. Culverly