Maciste contro i tagliatori di teste
A riel il giovane figlio di re Sandor è tra i pochi sopravvissuti all'immane terremoto che ha distrutto la sua isola dove tra gli altri è perito suo padre. Grazie al provvidenziale intervento di uno sconosciuto di nome Maciste sopraggiunto con una zattera, si sono potuti salvare dall'inabissamento di tutta l'isola di origine vulcanica. Non sanno dove andare ma hanno sentito parlare di una terra ospitale popolata dagli Urias un antico popolo pacifico. La fortuna li assiste quando stremati e senza ormai speranze giungono in vista della terra e una volta sbarcati, mentre tutti vengono sopraffatti dalla fatica e si addormentano, Maciste si inoltra nel fitto della boscaglia in perlustrazione per trovare cibo e acqua. I naufraghi vengono catturati subito dopo da uomini armati e condotti al loro campo mentre Maciste, sorpreso nella boscaglia, viene colpito con una freccia e, creduto morto, abbandonato sul posto. Ripresosi si imbatte nella loro Regina Amoha che lo conduce al campo dove spiega il perché di simile accoglienza nei loro confronti. Sono da anni minacciati e quindi costretti a cambiare accampamento di continuo, da una feroce popolazione di selvaggi che amano adornare le loro capanne con le teste tagliate ai loro nemici. Questi aizzati dal traditore Kermes sono diventati loro mortali nemici. Suo padre, Re Olibana, è forse morto o caduto nelle sue mani dopo che ha espugnato e distrutto la loro mitica città d'oro e Maciste, che vorrebbe portare in salvo i suoi disperati amici, si rende conto che anche gli Urias hanno bisogno del suo aiuto. Decide pertanto di combattere Kermes che con una improvvisa incursione ha distrutto il campo Urias e catturato Amoha. Suo padre è suo prigioniero e dovrà abdicare a favore della figlia davanti al suo popolo promettendola a lui in sposa pena la testa di Amoha a far bella mostra di sé sulla sua capanna. Il vecchio Olibana deve accettare ma Maciste ha un piano e li prega in segreto di temporeggiare il più possibile affinché organizzi la sua controffensiva che, di lì a poco, in un crescendo di situazioni e aspri combattimenti lo vedrà prevalere in un epico duello finale col cattivo Kermes. Annientati i selvaggi per gli Urias si prospetta un nuovo periodo di pace e duratura prosperità ma Maciste è l'eroe dei deboli e degli oppressi, per cui deve andare dove la necessità del suo aiuto lo chiama. Stavolta però non sarà solo perché, disposta a condividere la sua stessa sorte, ci sarà con lui Amoha che lo ama perdutamente.
Tra i film del genere interpretati dal nostro brillante Adriano Bellini, questo è tra i meno riusciti, con modesti mezzi a disposizione e di conseguenza un cast ridotto all'osso. Esterni marini però di suggestiva efficacia essendo stati girati nell'allora Jugoslavia.
Italia 1963
Regia: Guido Malatesta
Musiche Guido Robuschi, Gian Stellari
con
Kirk Morris: Maciste
Laura Brown: Amoha
Demeter Bitenc: Ariel
Alfredo Zammi: Tyran
Nello Pazzafini: Gunk (accreditato Giovanni Pazzafini)
Frank Leroy: Kermes
Luigi Esposito: Aris
Alessio Pregara: Re Olibana
Ines Holder: Asmyn
Letizia Stephan: Moana
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