Vivere da vigliacchi, morire da eroi
F orte Clendennon è un avamposto sperduto il territorio Arapaho con lo scopo di controllare da vicino gli spostamenti della tribù di Hanu nelle varie stagioni dell'anno. Esso è un luogo dove sono confluiti militari con un passato da espiare ad iniziare dal Colonnello Valois, il loro comandante, un tempo in forza nel reggimento di Sua Maestà Britannica ed espulso per codardia, dopo che i suoi uomini erano stati massacrati e lui, sbronzo, non aveva saputo guidarli. Il rimorso lo perseguita e cerca ancora di sopirlo alzando spesso il bicchiere. I suoi uomini, fatta eccezione per il fedele sergente Hahnsbach, sono quanto di peggio l'esercito possa annoverare, con attaccabrighe e disertori, scarsamente addestrati e largamente indisciplinati. E' in questo contesto che arriva il pistolero Chuka, scortando una diligenza con due donne a bordo e dopo aver trascorso alcuni momenti con gli Arapaho colpiti da una grave carestia e con i quali ha diviso lo scarso cibo che aveva con sé. Il destino vuole che una delle donne, la Señora Veronica, sia stata da lui amata e per una serie di circostanze della vita, le loro strade si erano poi divise. Cerca di convincere il comandante della situazione esplosiva che sta per scatenarsi, con gli indiani affamati che per necessità daranno l'assalto al forte per procurarsi i viveri. Di fronte al fermo diniego di Valois, Chuka vorrebbe andarsene ma per proteggere le donne è costretto a restare e uscire in perlustrazione per valutare il pericolo. Al suo rientro c'è solo la speranza di abbandonare il forte sperando che Hanu e le altre tribù che nel frattempo si sono radunate, li lascino passare interessandosi solo ai viveri e alle munizioni lasciate nel forte. Valois che cerca una fine degna di un militare e la redenzione dall'infamia di essere un codardo, non vuol saperne preferendo combattere e morire da uomo in battaglia. Poco dopo il tramonto andranno tutti incontro alla morte battendosi contro forze soverchianti con estremo coraggio. Solo Chuka e la giovane Helena, nipote della sua amata colpita alla schiena da una freccia, si salveranno. Quel pezzo di carne secca che ha condiviso con Hanu gli è stato ripagato con la vita.
Alla regia Gordon Douglas, uomo di sicuro mestiere ma in produzione c'è lo stesso Rod Taylor, come dire che i soldi saranno pochi e dai crediti di testa, la cosa mi allarma un pochino. Per poi avere la conferma immediata dalle scene tipo telefilm girate in prevalenza in studio con cespugli, luce e quant'altro decisamente finti. Nonostante questo aspetto il film si avvale di buoni interpreti e caratteristi tanto da risultare alla fine un discreto prodotto, dove si può apprezzare perfino la bellezza di Luciana Paluzzi, famosa Bond girl nostrana.
Chuka
Stati Uniti 1967
Regia: Gordon Douglas
con
Rod Taylor: Chuka
Ernest Borgnine: Sergente Otto Hahnsbach
John Mills: Colonnello Valois
Luciana Paluzzi: Veronica Kleitz
James Whitmore: Capo guida Lou Trent
Joseph Sirola: Baldwin
Victoria Vetri: Helena Chavez
Louis Hayward: Maggiore Benson
Michael Cole: Spivey
Hugh Reilly: Capitano Carrol
Barry O'Hara: Slim il cuoco
Marco Antonio: Hanu
Gerald York: Tenente Daly
Herlinda Del Carmen: ragazza indiana
Lucky Carson: postiglione
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