Rififí ad Amsterdam
S ergio Grieco usando il consueto nome d'arte di Terence Hathaway, firma questo film a metà tra spionaggio e storie di ladri internazionali capaci di colpi sensazionali e di godersi la bella vita con donne e denaro in giro per lussuosi alberghi. Ad Amsterdam infatti, assistiamo ad uno spericolato colpo ai danni di una importante compagnia diamantifera, da parte di alcuni malviventi estremamente organizzati, per conto del misterioso Vladek, che invece del compenso pattuito li fa eliminare una volta in possesso dei diamanti. Solo un certo Rex si salva ed inizia ad indagare per capire cosa bolle in pentola e soprattutto per incassare quanto gli spetta. Essendo un tipo piuttosto deciso e coriaceo, induce Vladek a venire a più miti consigli, a patto che consegni il prezioso carico in una località spagnola ad un destinatario ignoto che saprà farsi riconoscere e lo pagherà a conclusione della missione. Giunto a destino scopre ben presto che è stato di nuovo imbrogliato ma anche che i diamanti, di un taglio particolare, verranno usati per un potentissimo cannone laser, che il prof. Schneider, ritenuto morto, sta ultimando per ricattare gli Stati Uniti, coinvolgendoli in un piano che vedrà il laser far esplodere un ordigno nucleare in una base francese nel deserto del Sahara, incolpando dell'accaduto gli americani. Ovviamente Rex metterà fine al diabolico piano dello scienziato pazzo di turno e rivelerà la sua verà identità di Rex Morrison, colonnello dello Strategic Air Command, da diverso tempo sulle tracce della banda internazionale di diamanti e infiltrato tra di essi per scoprire i misteriosi acquirenti. A Parigi liquida in fretta gli encomi nell'ambasciata americana per dedicarsi all'arte pomiciatoria trascurata colpevolmente per ragioni di servizio.
Nonostante i mezzi assai limitati in quel periodo, il film si segnala per diverse location europee usate per gli esterni, strizzando l'occhio a produzioni assai più dotate di mezzi e in questo, tutto sommato, non sfigurando molto. Dove invece si paga dazio è nelle scene di azione e combattimenti dove a volte si rasenta la goffaggine, frutto anche di un montaggio che non ha saputo dare il giusto taglio alle sequenze. Ma i tempi erano stretti e come detto i soldi dannatamente pochi.
Italia, Spagna 1966
Regia: Sergio Grieco
Musiche Piero Umiliani
con
Roger Browne: Rex Morrison
Aida Power: Oriana
Umberto Raho: Vladek
Franco Ressel: prof. Max Schneider
Franco Lantieri: addetto d'ambasciata
Tullio Altamura: Ambasciatore
Evelyn Stewart: la moglie di Schneider
Miguel de la Riva: Manolo
Tito García: Ben
e con
Giovanni Ivan Scratuglia
Angela Alargunsolo
Jules Benning
Julio Perez Tabernero
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