Mezzogiorno e mezzo di fuoco
C 'è tutto in questo film di Mel Brooks, dalla parodia alla satira del genere e dei suoi massimi interpreti, condito di salsa demenziale caratteristica tipica dei suoi lavori. Si ritaglia ben tre parti estremamente divertenti e arruola per l'occasione i soliti attori-amici, con i quali ha firmato pagine memorabili della storia del cinema comico. A Rock Ridge, per problemi lungo il percorso previsto, dovrà essere spostato parte del tratto della ferrovia in costruzione e questo imprevisto aspetto, accende l'ingordigia del procuratore di stato Lamarr, che vorrebbe impossessarsi dei terreni della zona speculando poi sul loro valore. Per ottenerli in tempi brevi e a buon mercato, sguinzaglia contro gli abitanti i suoi violenti scagnozzi. Sulle prime sembra aver avuto il risultato sperato, ma nel corso di una movimentata assemblea pubblica, il coraggio di uno di loro induce gli altri a resistere e restare in paese richiedendo l'invio di un nuovo sceriffo. Lamarr, astutamente li anticipa dal Governatore e ottiene di inviare nella cittadina uno sceriffo negro, Bart, il primo in America e sicuro portatore di una futura poltrona in parlamento per questa scelta ultra democratica. Dal canto suo Lamarr conta nell'indignazione degli abitanti per tale nomina e nel loro razzismo, che può sicuramente indurli ad abbandonare il paese. Ma le buone maniere e la parlantina del nuovo sceriffo, che si presenta vestito di tutto punto e con borse da sella all'ultima moda firmate Gucci, conquistano i cittadini che si lasciano organizzare a difesa del loro paese. Al suo fianco si ritrova anche il vecchio vice sceriffo Jim, ormai alcolizzato, ma che un tempo era il temuto Waco Kid, il pistolero più veloce del West, anzi, per sua stessa ammissione, del Mondo. Bart con i suoi modi affabili riesce a ricondurlo alla normalità e da lui otterrà quel validissimo e indispensabile aiuto per fermare Lamarr in uno dei finali più assurdi, divertenti e demenziali del cinema. Infatti Lamarr per eliminare lo sceriffo aveva assoldato i più turpi ed efferati criminali, attingendo liberamente dai più famosi della storia. Dai nazisti ai teddy boys in motocicletta, dai predoni del deserto ai membri del Ku Klux Klan, in un crescendo di trovate comiche e gag, devastando gli studios cinematografici di altre produzioni e scatenando una guerra generale, tutti contro tutti, registi, attori e addetti ai lavori impegnati in altri film, con l'immancabile finale delle torte in faccia. Lamarr cerca pure di prendere un taxi ed abbandonare il set, ma Bart lo ferma davanti al Teatro Cinese e lo fredda a duello proprio sulla mattonella dedicata a Douglas Fairbanks Jr.
Solo a Mel Brooks poteva venire in mente un film e un finale del genere, tra i più imprevedibili, divertenti e assurdi visti sul grande schermo.
Blazing Saddles
Stati Uniti 1974
Regia: Mel Brooks
con
Cleavon Little: Bart
Gene Wilder: Jim
Harvey Korman: Hedley Lamarr
Slim Pickens: Taggart
Burton Gilliam: Lyle
David Huddleston: Olson Johnson
Liam Dunn: Reverendo Johnson
Jack Starrett: Gabby Johnson
John Hillerman: Howard Johnson
George Furth: Van Johnson
Alex Karras: Mongo
Mel Brooks: Gov. William J. LePetomaine, gran capo indiano e aviatore tra i criminali
Madeline Kahn: Lili Von Shtupp
Dom DeLuise: Buddy Bizarre
Robert Ridgely: il boia
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