Daleks il futuro tra un milione di anni
I manifesti e le locandine erano di quelle che facevano sognare ad occhi aperti non appena venivano esposte in bacheca e non vedevi l'ora che arrivasse la domenica per goderti quel film nel cinema parrocchiale e dopo l'obbligatoria ora di catechismo. Visto oggi perde quasi tutto il suo fascino e tolti i due minuti iniziali e gli altrettanti finali, tuttora apprezzabili, il resto del film è del tutto risibile se paragonato alla moderna tecnica, con la quale il medesimo prodotto sarebbe senz'altro più coinvolgente e spettacolare. Tom, poliziotto londinese, viene sorpreso da alcuni malviventi che hanno messo a segno un colpo in una gioielleria nella zona da lui presidiata e dolorante entra in quella che sembra una cabina telefonica per dare l'allarme alla centrale. In realtà è una sofisticata macchina del tempo messa a punto dal Dottor Who che con le sue nipoti Susan e Louise sta per spostarsi nel 2150 come da programma inserito e non più modificabile. Tom è pertanto costretto ad unirsi all'esperimento che in poco tempo si completa come previsto e la Tardis, nome dato alla macchina, apre la sua porta in una Londra che è diventata un cumulo di macerie. La terra in generale ha subito nel secondo secolo del terzo millennio, un'invasione aliena e anche la capitale inglese è oggi soggetta al rigido controllo dei Daleks, scatolette metalliche o se preferite barattoli le cui voci gracchianti sono di gran lunga peggio del ridicolo aspetto. Chiunque si ribelli viene eliminato mentre chi si arrende viene "robotizzato" e assoggettato al loro volere divenendo una sorta di polizia umana. Altri invece vengono usati come schiavi a lavorare in una miniera scavata nei sobborghi londinesi. Qui il Dottor Who scopre quale sia il reale intento degli invasori, ovvero far saltare un potente ordigno in fondo a un lungo tunnel fatto scavare molto in profondità. Con questo intendono liberare il nucleo magnetico terrestre e far attirare il pianeta verso il Sole per poi guidarlo come fosse un astronave verso il loro pianeta natale. Naturalmente il dottore da quello straordinario scienziato che è, escogita un piano per far esplodere l'ordigno in altra parte non nociva al pianeta, ma in grado di liberare una forza magnetica, innocua per gli umani, ma distruttiva per i Daleks. Essendo come dicevo dei barattoli di latta, l'enorme magnetismo terrestre liberato dall'esplosione, li sballotta da tutte le parti compromettendone il funzionamento e determinando la loro totale distruzione. L'umanità è salva e il Dott. Who può tornarsene nel passato con i suoi cari ma un paio di minuti prima rispetto a quando son partiti, per consentire a Tom di acciuffare i ladri e sperare così in una promozione a ispettore.
UK 1966
Regia: Gordon Flemyng
Musiche di Barry Gray e Bill McGuffie
con
Peter Cushing: Dr. Who
Bernard Cribbins: Tom Campbell
Ray Brooks: David
Andrew Keir: Wyler
Jill Curzon: Louise
Roberta Tovey: Susan
Roger Avon: Wells
Geoffrey Cheshire: uomo Robot
Keith Marsh: Conway
Philip Madoc: Brockley
Kenneth Watson: Craddock
Sheila Steafel: donna giovane
Eileen Way: donna vecchia
John Wreford: ladro
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