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Gordon Douglas, agente del controspionaggio americano, è chiamato d'urgenza a Parigi sulle tracce di una misteriosa organizzazione che vende armi di fabbricazione varia ai Viet-Cong. A guidarla, si scopre essere la misteriosa e introvabile signora Kastiadis che si serve di una compagnia di ballerine per locali notturni, in apparenza innocua e fuorviante per gli inquirenti. Ma non per Gordon che scopre al suo interno un contatto nei panni dell'agente Amalia Sanchez, infiltratasi tra le ragazze e che lo indirizza in Libia dove la compagnia sta trasferendosi. Gordon deve vedersela con continui tentativi di metterlo fuori gioco, dopo aver scoperto che è sulle tracce dell'organizzazione, riuscendo tuttavia a venirne fuori sempre brillantemente, sgominando di volta in volta gli scagnozzi che gli sguinzagliano contro. Purtroppo Amalia viene scoperta e uccisa e la compagnia fa tappa a Madrid dove anche Gordon si precipita per chiudere i conti. In una villa covo blindatissima, scopre che anche Karin, un'agente russa, è infiltrata tar le ballerine e dopo una prima riluttanza a collaborare, si accordano contro il nemico comune di sicura matrice cinese. Ci sarà un passaggio di denaro consistente tra i compratori e la misteriosa signora a capo dei venditori, che fa consegnare un accendino al cui interno sono incise date e luoghi di sbarco della merce già da tempo imbarcata in varie navi. Karin e Gordon sono della partita e nel finale convulso scoprono che la misteriosa signora altri non è che il pericoloso Albert Kowalski , trafficante polacco pluriricercato dalle varie polizie del mondo che ne avevano da tempo perse le tracce. Non era morto come si credeva e si era abilmente camuffato nei panni di una innocua impresaria teatrale e per giunta in carrozzella, simulando una sua paralisi. Stavolta però non dovrà più fingere perché Gordon le tappa per sempre la bocca con piombo caldo per poi riempire quella di Karin di altrettanti caldi baci, dandole appuntamento in Costa Azzurra per una doverosa pausa pomiciatoria, come si conviene al genere spionistico. Sergio Grieco, celato sotto lo pseudo artistico di Therence Hathaway, dirige con mestiere un cast con interpreti molto in voga nel periodo e versatili al punto di interpretare con bravura i vari ruoli dei tanti generi che produceva l'allora florido cinema nazionale. Browne è ottimo come agente segreto quanto gladiatore in un arena e altrettanto bravi gli scagnozzi d'ordinanza e i caratteristi, con due bellezze femminili a completare il tutto come Liné e la nostra Neri.
Password: Uccidete agente Gordon Italia, Spagna 1966
Regia: Sergio Grieco (accreditato Therence Hathaway) Musiche Piero Umiliani con Roger Browne: Douglas Gordon Helga Liné: Karin Miguel de la Riva: Rudy Schwartz (accreditato Michael Rivers) Franco Ressel: Albert Kowalski / Ms. Kastiadis Rosalba Neri: Amalia Sanchez Andrea Scotti: Walter (accreditato Andrew Scott) Susan Terry: Aisha Mila Stanic: Magda Peter Blades: Jimmy Dario De Grassi: Marty Wally Seeber: Wally Francesca Rosano: la cantante a Parigi Giorgio Ubaldi: Harry Beni Deus: Manuel, camionista Franco Lantieri: José Maria (accreditato Frank Liston) Ángel Menéndez: Kurt, teppista in elicottero Antonio Gradoli: Il capo di Gordon (accreditato Anthony Gradwell) Enzo Andronico: Lapipi Rossella Bergamonti: Rossella Alfonso Rojas: Sancho Leu Lii Young: Lao Pat, Agente vietnamita Cheu Yea Hong: il secondo agente vietnamita non accreditati (scagnozzi vari) Jeff Cameron Aldo Canti Osiride Pevarello Renzo Pevarello
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
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