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The Plane
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Brodie Torrance, esperto pilota aereo, è di turno la notte di Capodanno sul volo TrailBlazer che da Singapore fa rotta su Tokio. Al suo fianco il co-pilota Samuel Dele col quale è la prima volta che lavora e nemmeno una ventina di passeggeri ai quali si aggiunge all'ultimo minuto un detenuto ammanettato, Louis Gaspare, accompagnato da un agente che lo sta trasferendo in Canada dove è ricercato per omicidio. Nonostante una brutta tempesta sulla rotta, il meteorologo della compagnia non vuole far allungare il viaggio all'aereo già deficitario come numero di passeggeri, aumentando il costo di diverse migliaia di dollari in carburante. Così il comandante può solo sperare in una quota maggiore per sfuggire alle eventuali problematiche che non tardano ad arrivare subito dopo il decollo. L'aereo si ritrova ben presto nel bel mezzo di una spaventosa perturbazione e nemmeno salendo a 40 mila piedi riesce a limitare i danni che vengono aggravati anche da un fulmine che manda fuori uso comunicazioni e trasponder. Con grande maestria però il comandante Torrance che stava per prepararsi ad ammarare, riesce a individuare in extremis una strada in una provvidenziale isola che si materializza all'ultimo istante. L'atterraggio è brusco e al limite ma l'aereo riesce a fermarsi e salvarsi in un'area che sembra abitata visti i mezzi meccanici che sono ai bordi della pista. Nella turbolenza è morta un'hostess e l'agente che accompagnava il detenuto ammanettato che Torrance decide di liberare e farsi aiutare nella ricerca di aiuti addentrandosi nella giungla. Il vice Dele che ha calcolato approssimativamente la rotta seguita, ha fatto il punto scoprendo di trovarsi in una zona delle Filippine sotto il controllo di ribelli e criminalità comune, allertando quindi tutti alla massima prudenza. Torrance aiutato da Gaspare che scopre essere un ex mercenario della Legione Straniera francese, riesce a contattare con difficoltà la figlia che informa la compagnia che stava febbrilmente cercando di rintracciare l'aereo. Ma le paure del vice si materializzano quando i due vengono in contatto con un paio di uomini di Datu Junmar, il crudele capo di un esercito di tagliagole che ha già massacrato diversi occidentali dopo averne chiesto il riscatto. Hanno anche scoperto l'aereo e catturato i passeggeri dopo aver mostrato loro una crudeltà efferata per terrorizzarli. Torrance non sa che la compagnia ha allertato un gruppetto di contractors visto che le autorità filippine non interverranno in quella zona e dopo aver individuato l'aereo con un satellite, li hanno paracadutati con armi, munizioni e una borsa piena di dollari nel caso dovessero servire come riscatto. Con Gaspare è riuscito a scovare il covo dei banditi e dopo aver eliminato le sentinelle ha liberato i prigionieri. Per filarsela però ha bisogno di un diversivo e si offre come ostaggio per attirare su di sé tutte le attenzioni. Datu sapeva dalla lista dei passeggeri che mancava il comandante del volo all'appello e ora poteva disporne come voleva. Tanto che di fronte al suo atteggiamento sprezzante ordine di ucciderlo, fregandosene, visto che ha molti ostaggi. Torrance farebbe una brutta fine se non arrivassero provvidenziali i mercenari della compagnia a fare pulizia di banditi e consentire a lui di seguirli. Datu è inferocito e fa allertare tutta l'isola scatenando sui fuggitivi una masnada di brutali assassini. Tornati sull'aereo mentre i mercenari aprono il fuoco sui banditi, Torrance rimette in moto il velivolo e riesce a decollare con tutti ad eccezione di Gaspare che dopo aver preso la borsa coi soldi se la squaglia nel folto della giungla, salutando tutti. Si è riguadagnato la libertà facendo la sua parte e l'aereo sebbene bersagliato e gravemente danneggiato riesce a raggiungere un'isoletta nei pressi, controllata dai governativi e con un piccolo aeroporto che gli consente l'ultimo atterraggio di fortuna per venire celebrato da tutti come eroe e contare i soldi al botteghino visto che è anche produttore dell'ennesimo action dal ritmo serrato come di sua abitudine.
The Plane Stati Uniti d'America 2023
Regia: Jean-François Richet Musiche Marco Beltrami, Marcus Trumpp
con Gerard Butler: Brodie Torrance Mike Colter: Louis Gaspare Yoson An: Samuel Dele Tony Goldwyn: Scarsdale Daniella Pineda: Bonnie Kelly Gale: Katie Evan Dane Taylor: Datu Junmar Remi Adeleke: Shellback Haleigh Hekking: Daniela Lilly Krug: Brie Joey Slotnick: Sinclair Oliver Trevena: Carver Paul Ben-Victor: Hampton Quinn McPherson: Donahue Modesto Lacen: Ortega
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
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