La rivolta dei sette
192 a.C. - La Lega Achea ha posto fine alle lotte fratricide tra tutte le città greche. Ma l'Eforo di Sparta ha soverchiato le istituzioni democratiche instaurando una tirannide personale. Alcuni giovani riprendono la lotta per la libertà ...
e in una rapida sortita notturna alcuni di loro rubano una statuetta d'oro al cui interno è celata una prova schiacciante del tradimento di Milo a danno della Lega. Il capo dei ribelli, seppur ferito, riesce a nasconderla in un tempio votivo prima di spirare tra le braccia del fratello Keros, raggiunto nella sua ricca villa. Questi è ben diverso dal fratello e ama solamente divertirsi, conducendo una vita frivola e mondana. Ma il fatto di aver trovato in casa sua un pericoloso ribelle, fa si che venga arrestato e torturato affinché riveli il luogo dove ha nascosto la statuetta. Non potendo rispondere in quanto ignaro, viene recluso in una scuola di gladiatori dove verrà ugualmente sottoposto a una vita dura se non rivelerà quanto si ostina a tener segreto. Keros riesce a farsi benvolere, specialmente da uno dei suoi colleghi, col quale mette in atto un'audace fuga per unirsi ai ribelli e vendicarsi dei soprusi patiti. Si imbatte all'inizio in una compagnia di artisti ambulanti guidati da Nemete e dalla sua bella figlia Helea per poi aggiungere Silone e Croto, fedeli di suo fratello e anche Baxo un altro valente gladiatore a sua volta ricercato. Con il possente servitore negro della compagnia ambulante, sono sette risoluti guerrieri che daranno filo da torcere al tiranno. In ripetuti scontri fino alla liberazione finale con sollevazione di tutti i gladiatori e l'ultimo combattimento corpo a corpo col tiranno che lo vedrà trafitto mortalmente dalla lancia di Baxo. Keros e Helea possono coronare il loro sogno d'amore, mentre a Silone, acclamato dal popolo, viene consegnata la statuetta ritrovata che dovrà recapitare ad Atene per provare le colpe del defunto Milo e la restaurazione di Sparta.
Con un regista di mestiere e un cast azzeccato, il film si colloca nel livello medio alto del genere assai popolare in quel periodo e si avvale anche della bellezza di Helga Liné seppur costretta al solito ruolo di perfida maliarda.
e in una rapida sortita notturna alcuni di loro rubano una statuetta d'oro al cui interno è celata una prova schiacciante del tradimento di Milo a danno della Lega. Il capo dei ribelli, seppur ferito, riesce a nasconderla in un tempio votivo prima di spirare tra le braccia del fratello Keros, raggiunto nella sua ricca villa. Questi è ben diverso dal fratello e ama solamente divertirsi, conducendo una vita frivola e mondana. Ma il fatto di aver trovato in casa sua un pericoloso ribelle, fa si che venga arrestato e torturato affinché riveli il luogo dove ha nascosto la statuetta. Non potendo rispondere in quanto ignaro, viene recluso in una scuola di gladiatori dove verrà ugualmente sottoposto a una vita dura se non rivelerà quanto si ostina a tener segreto. Keros riesce a farsi benvolere, specialmente da uno dei suoi colleghi, col quale mette in atto un'audace fuga per unirsi ai ribelli e vendicarsi dei soprusi patiti. Si imbatte all'inizio in una compagnia di artisti ambulanti guidati da Nemete e dalla sua bella figlia Helea per poi aggiungere Silone e Croto, fedeli di suo fratello e anche Baxo un altro valente gladiatore a sua volta ricercato. Con il possente servitore negro della compagnia ambulante, sono sette risoluti guerrieri che daranno filo da torcere al tiranno. In ripetuti scontri fino alla liberazione finale con sollevazione di tutti i gladiatori e l'ultimo combattimento corpo a corpo col tiranno che lo vedrà trafitto mortalmente dalla lancia di Baxo. Keros e Helea possono coronare il loro sogno d'amore, mentre a Silone, acclamato dal popolo, viene consegnata la statuetta ritrovata che dovrà recapitare ad Atene per provare le colpe del defunto Milo e la restaurazione di Sparta.
Con un regista di mestiere e un cast azzeccato, il film si colloca nel livello medio alto del genere assai popolare in quel periodo e si avvale anche della bellezza di Helga Liné seppur costretta al solito ruolo di perfida maliarda.
La rivolta dei sette
Italia 1964
Regia: Alberto De Martino
Musiche Francesco Mannino
con
Tony Russel: Keros
Nando Gazzolo: Milo
Helga Liné: Aspasia
Paola Pitti: Helea
Livio Lorenzon: Nemete
Piero Lulli: Silone
Massimo Serato: Baxo
Renato Rossini: Croto
Pietro Capanna: Mardok
Gaetano Quartaro: Acrone
Walter Maestosi: Critone
Nando Angelini: gladiatore spia
e con non accreditati
Dakar
Jeff Cameron
Osiride e Renzo Pevarello
Fortunato Arena
Franco e Bruno Ukmar
dopo questa recensione me lo voglio gustare oggi su RaiMovie
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