Come persi la guerra
Terminato il lungo servizio militare, Leo Bianchetti, sogna finalmente di rivestire gli amati abiti borghesi. Breve sogno per lui che viene immediatamente richiamato per la Guerra in Abissinia e successivamente impegnato nella gelida Campagna di Russia e in Albania per rientrare in Italia e affrontare lo Sbarco degli Alleati. Di guardia a un ponte che i Tedeschi avevano minato, viene raggiunto e catturato da alcuni soldati americani che lo rinchiudono in un campo di prigionia. Qui conosce Checco, un tipo astuto e insofferente a ogni disciplina che si barcamena per evitare imprevisti, essendo di natura piuttosto scansafatiche. Poi incredibilmente riceve la visita di una bella ragazza di nome Gemma che dice di avere un rapporto epistolare con colui che crede un eroe di guerra e che solo la medesima ha evitato di conoscersi personalmente, come in questo caso dove la giovane ha saputo che era prigioniero nei pressi di casa sua. Leo non crede ai suoi occhi e rimane profondamente colpito dall'avvenenza della ragazza che lo conquista nel breve tempo di durata della furtiva visita. Conta di rivederla ma incautamente finisce per essere arruolato col compare, arrabbiatissimo con lui, nel reparto di cobelligeranti che gli Alleati intendono allestire per consentire agli italiani delusi di combattere e contribuire alla causa. Così si ritrovano in divisa americana a combattere i tedeschi, riuscendo per pura fortuna a catturarne alcuni e ottenere una agognata licenza che passano nella villa della adorata Gemma. Checco che è più furbo, convince l'amico a stare al gioco, perché è evidente che si tratta di un caso di omonimia, non essendo lui un eroe né tantomeno l'autore delle lettere inviate alla giovane. Vengono accolti con tutti gli onori da Gemma e dalle zie che credono di trovarsi di fronte a un valoroso soldato, finché i Tedeschi, con una improvvisa controffensiva, riprendono il controllo della zona. Leo è riuscito a metter in salvo Checco e le donne ma è rimasto a terra e catturato per essere fucilato. Buon per lui che un tedesco lo riconosce come ex alleato e avendolo visto sul ponte minato scambia la sua ignoranza per coraggio e ne chiede l'arruolamento perché soldato veramente eroico. Così per non finire fucilato si ritrova in uniforme tedesca a fare la guardia in un campo a soldati prigionieri tra i quali l'amico Checco. Lui lo rassicura sulla sorte di Gemma messa in salvo e insieme studiano un piano di evasione che riesce anche perché arriva l'annuncio di cessazione delle ostilità e resa della Germania. Bene, finalmente dopo dieci lunghi anni può fare rientro da borghese e cercare di rintracciare Gemma che raggiunge nella sua villa. Ma qui ha la sgradita sorpresa di vederla con un bel giovane, il vero eroe, il suo omonimo Leo Bianchetti che ne ha preso il posto e il cuore. Benché ricevuto con ogni riguardo il nostro saluta e tristemente si accomiata da sconfitto su tutti i fronti. Per lui nel dopoguerra desolato della mancanza di lavoro ci sarà solo la possibilità di indossare nuovamente una divisa se vuol campare. Stavolta quella dei Pompieri !!
Come persi la guerra
Italia 1947
Regia: Carlo Borghesio
Musiche Nino Rota
con
Erminio Macario: Leo Bianchetti
Vera Carmi: Gemma
Nando Bruno: Checco
Carlo Campanini: Capitano tedesco
Aldo Tonti: soldato Fritz
Folco Lulli: Ufficiale americano sul ponte
Piero Lulli: Ufficiale tedesco sul ponte
Nunzio Filogamo: Venditore di cappelli
Marco Tulli: Ufficiale tedesco
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