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7 pistole per un massacro
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Evaso di prigione dove era stato rinchiuso per un reato non commesso, Will Flaherty ritorna a Little Tucson per dimostrare la sua innocenza. Era stato accusato di una rapina in banca con morto a Bisbee e a testimoniare di averlo visto era stato un certo Luke Bradham che sta cercando per farlo confessare. Ironia della sorte quell'uomo è giunto in città in piena notte, membro della banda di Tilly che intende svaligiare la locale banca, nella quale secondo una soffiata dovrebbe trovarsi l'oro dei minatori della zona. In realtà la cassaforte è ancora vuota perché il carico deve arrivare, ragione questa che induce la banda numerosa a prendere in ostaggio l'intera cittadina e insediarsi nel saloon di Peggy, la donna alla quale Will stava spiegando quanto capitatogli. I pochi abitanti privati di armi e cavalli vengono segregati nella chiesa e Will preferisce nascondersi in una soffitta posta sulla camera di Peggy. Ma quando la donna riceve le attenzioni del boss Tilly, costringe Will a svelarsi e prendere le sue difese per venire dapprima scoperto e poi catturato. Legato come un salame non avrebbe possibilità di cavarsela se il caso non facesse capitare in città sei belle ballerine e il loro impresario di una compagnia errante. Cosa c'è di meglio di uno spettacolo per allietare gli uomini in attesa della diligenza con l'oro? Così nel saloon si festeggia e nella confusione degli uomini infoiati dietro alle ballerine, Will viene liberato da Peggy e suo fratello, riuscendo a fuggire ma non prima di aver catturato a sua volta il falso testimone Luke. Minacciato di impiccagione l'uomo, portato legato a Bisbee, confessa e scagiona Will che allerta lo sceriffo circa quanto sta accadendo a Little Tucson. Così nascosti nella diligenza che i banditi stanno aspettando, lui con lo sceriffo e alcuni uomini piombano nella città assediata e con una violenta sparatoria hanno la meglio sui banditi. Tilly che si faceva scudo con Peggy viene ucciso per ultimo da Will che ottiene la sua vendetta e l'amore della donna con la quale festeggia, insieme con tutta la popolazione liberata, oltre all'amore anche il singolare caso di aver riscosso la taglia posta sulla sua testa. Caso rarissimo e forse unico nella storia del western nostrano e mondiale.
7 pistole per un massacro Italia, Spagna 1967
Regia: Mario Caiano Musiche Francesco de Masi con Craig Hill: Will Flaherty Giulia Rubini: Peggy Eduardo Fajardo: Tilly Piero Lulli: Luke Bradham Roberto Camardiel: Doc Eleonora Vargas: Judith Nazzareno Zamperla: Tom, il fratello di Peggy Nello Pazzafini: King Jacques Herlin: Mr. Pym, il coreografo Massimo Carocci: Ziggy Spartaco Conversi: lo sceriffo di Bisbee Nazzareno Natale: vice sceriffo di Bisbee Tomás Picó: un bandito Pino Polidori: Charlie non accreditati Renzo Pevarello Elio Angelucci Fortunato Arena Osiride Pevarello Caterina Trentini Goffredo Unger
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
J ohnny " Il Bello ", Al " Quattrodita " Caruso e Jack Amoruso sono tre scagnozzi del potente boss della mala Sam Genovese e per lui eseguono maldestramente "lavoretti", dall'estorsione all'eliminazione fisica di chi si oppone al taglieggiamento, procurando sempre grattacapi al loro boss che all'ultimo errore, l'uccisione per sbaglio di una sua zia, decide di accopparli. Devono darsi alla macchia e nascondersi in attesa che la brillante mente del gruppo, Johnny, escogiti un piano per salvarsi. Il problema più grande è quello di far restare sveglio Al che è affetto da una sindrome che gli causa la perdita di memoria ogni volta che si addormenta. Risvegliandosi deve farsi raccontare ogni volta chi è e perché si trovano in quella stanza di albergo. Dopo alcuni giorni passati da Johnny e Jack a ragguardarlo sul da farsi, Al dovrà introdursi nella suite del boss all'ultimo piano dell'albergo dove si sono nascosti, celarsi nel...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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