Quo vado?
N ell'ufficio caccia e pesca della Provincia, Checco vive il suo dolce far niente timbrando licenze in una routine di lavoro che era la sua massima aspirazione fin da bambino: "da grande voglio fare il posto fisso". Ma quando il governo vara la riforma del pubblico impiego, con la
soppressione delle province, lui si vede costretto a dare le dimissioni come tanti suoi colleghi o accettare trasferimenti in luoghi lontani e con altre mansioni. Non sia mai che lasci il "posto fisso" e allora per il buon Checco inizia un braccio di ferro con la dirigente "taglia teste", dottoressa Sironi che, di fronte alla sua resistenza a dimettersi, lo spedisce in giro per l'Italia prima e per il mondo poi. Addirittura al circolo polare artico in Norvegia dove si ritrova in una base scientifica italiana come addetto alla sicurezza della scienziata Valeria per proteggerla dall'attacco eventuale di orsi bianchi durante le sue uscite per prelevare campioni ambientali. La vita è dura e sarebbe tentato di mollare tutto e dare le dimissioni, se non iniziasse un rapporto affettivo con Valeria. Lei ha tre bambini avuti con diversi partner e vive in una realtà dove vige tutta una serie di regole che mal si addicono ad uno come Checco, che però riesce pian piano ad inserirsi in quel contesto dove si rispetta la fila e non si suona il clacson per le strade. Ma a lungo andare la nostalgia dell'Italia si fa sentire e induce il nostro a rientrare con Valeria e nonostante sia trasferito in Calabria come guardia forestale, riesce con lei a mettere in piedi una clinica per animali esotici sequestrati a vari capi malavitosi. Ma i pochi fondi a disposizione dopo un po' inducono Valeria, stanca e sfiduciata, a tornarsene in Norvegia mentre Checco resiste e si rivede assegnato al suo vecchio ufficio di un tempo con somma gioia, anche se Valeria gli manca tanto. Ma il posto fisso è la cosa più importante e irrinunciabile della vita per cui si va avanti fin quando riceve una telefonata da Valeria che gli comunica di aspettare a breve un figlio da lui e di trovarsi in Africa in missione umanitaria. E' la molla che fa scattare in lui un'altra visione della vita e si precipita subito da lei, dove dopo un breve incontro con una tribù locale alla quale racconta la sua vita, può riabbracciarla e con lei la piccola Ines appena nata. Serve tutto in quell'ospedale remoto ed è pertanto giunta l'ora di firmare quelle benedette dimissioni alla dottoressa Sironi, costringendola però a metterci qualche migliaio di euro di sua tasca. Cosa che la donna, stanca del lungo braccio di ferro, accetta augurandogli di spenderli tutti in medicine. La qual cosa avviene puntualmente dato che Checco li spende tutti in vaccini e farmaci di prima necessità facendoli pervenire come manna dal cielo all'ospedale. L'equipe medica ringrazia in un video il celestiale benefattore e la Sironi se lo vede inviare da Checco nel suo cellulare con grande commozione. Anche lei è molto maturata in questa storia ed è felice di aver fatto del bene al prossimo. Come Checco che raggiante aiuterà Valeria nella sua nuova missione di volontariato.
Primati di incassi per il quarto film dello scanzonato Checco Zalone che porta in giro per il mondo la sua candida ignoranza, la quale tuttavia inizia a mostrare la corda per la reiterata e quindi non più sorprendente ostentazione. Come successo per altri comici dopo l'iniziale sorpresa bisogna dare seguito con nuove idee per non cadere nel già visto .. a meno che!! A meno che non ti chiami Checco Zalone e usi la tua irriverenza e l'innato politicamente scorretto come arma di divertimento di massa per tutto il film, senza cedere ad altre forme di sentimentalismo che ti diluiscono troppo, come nella seconda parte del film, oserei dire, "ruffiana" rispetto alla natura zalonesca.
Italia 2016
Regia: Gennaro Nunziante
Musiche Luca Medici
con
Checco Zalone: Checco
Eleonora Giovanardi: Valeria Nobili
Sonia Bergamasco: dottoressa Sironi
Ludovica Modugno: Caterina, madre di Checco
Azzurra Martino: Penelope, la fidanzata di Checco
Maurizio Micheli: Peppino, padre di Checco
Ninni Bruschetta: ministro Magnu
Lino Banfi: senatore Nicola Binetto
Paolo Pierobon: ricercatore scientifico
Diego Verdegiglio: segretario dottoressa Sironi
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati