Ray Master l'inafferrabile
R atana, ricchissima Principessa Thailandese ha l'ardire di sfoggiare il preziosissimo Nawarat, montato su un suo copricapo, in occasione della sua visita in Europa. Il diamante, noto anche come la "Montagna di Luce", ha un valore stimato in 1 miliardo di dollari e fa gola a diversi malintenzionati tra cui l'inafferrabile Ray Master, ladro gentiluomo internazionale e abilissimo sia nel rubare l'impossibile che far incetta di donne giovani e belle. Riesce a rubarlo, pur sapendo che quello portato in Europa non è altri che una copia dell'originale conservato prudentemente a Bangkok. Lo scopo è quello di recarsi là e sostituirlo al vero anche se protetto da guardie e sofisticati sistemi di allarme. Ma nulla è impossibile a Ray Master l'inafferrabile, che preso il primo volo Alitalia per Bangkok si è già messo in contatto con i suoi aiutanti in loco. Sulle sue tracce c'è però la banda del bieco O'Connor, che ha sguinzagliato laggiù uno dei suoi uomini piuttosto imbranato e tale da non impensierire Ray Master l'inafferrabile, ma anche la sua ex ragazza Françoise che può invece dargli dei grattacapi. Tuttavia Ray Master l'inafferrabile, riesce nell'impresa grazie a mano d'opera specializzata in lavori di muratura e scavo e a un diabolico congegno in grado di ricreare la gravità zero nella stanza del diamante, dove Ray Master l'inafferrabile si librerà in volo come fosse nello spazio, indossando la tuta degli astronauti e muovendosi con un'apposita pistola razzo. Ora non resta che tornare a casa, farsi catturare da O'Connor, riuscire a liberarsi, riprendersi il diamante e volare a Londra con Françoise felice di rimettersi con lui. Per poi perdere quell'enorme fortuna nascosta nel manico di un ombrello per un fortuito scambio durante la solita giornata piovosa londinese.
Felix Marten è al massimo un ottimo muratore e pittore d'appartamento, visti i lavori a regola d'arte fatti nel film, piuttosto che un attore che interpreta uno come Ray Master l'inafferrabile, ma tant'é. Questione di budget forse. C'è Gastone Moschin con un parrucchino assurdo nel ruolo del cattivo, aiutato dal solito Luciano Pigozzi nella parte del suo braccio destro, che forse per pudore si cela dietro lo pseudo di Alan Collins. Liana Orfei, tra uno spettacolo circense e l'altro, trovava pure il tempo per apparire sul grande schermo e c'è anche non accreditato, per cui lo aggiungo io volentieri ai comprimari, niente meno che Jeff Cameron giusto il tempo di finire steso da un paio di cazzotti su di un divano, ma quanto basta per riconoscerlo. E sufficiente per una marchetta.
Italia 1966
Regia: Vittorio Sala
Musiche Piero Umiliani
con
Felix Marten: Ray Master
Liana Orfei: Françoise
Gastone Moschin: O'Connor
Luciano Pigozzi: Max
Seyna Seyn: Principessa Ratana
e con
Attilio Dottesio
Mirella Pamphili
Adelaide Aste
Consalvo Dell'Arti
Franco Doria
Antonietta Fiorito
Giovanni Petrucci
Giorgio Sciolette
Jeff Cameron
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