Quel maledetto treno blindato
C he abbia fornito lo spunto a Quentin Tarantino per il suo Bastardi senza gloria è storia risaputa, come del resto che Enzo Girolami, vero nome del regista Enzo G. Castellari, sia uno dei suoi preferiti nel panorama di quel cinema italiano che tanto gli piace. Certo è che il suo è assai più convincente e robusto di questo, che risulta parecchio confusionario nell'evoluzione della storia, senz'altro secondaria all'effettivo intendimento di fare azione e spettacolo, tanto da rendere la trama del tutto improbabile al contrario del film di Tarantino. Però negli anni '70 ha funzionato alla grande, diventando per la critica forse il più bel film di guerra italiano. Nella Francia del '44, un gruppo di soldati americani condannati per vari reati, viene caricato su di un camion della Polizia Militare per essere trasferito dal fronte in un vicino luogo. Durante il tragitto un aereo tedesco mitraglia il convoglio e in cinque riescono a scappare. Li guida il Tenente Yeager che vuol condurli in salvo nella vicina Svizzera dove potranno rifarsi una vita e scampare alla fucilazione o detenzione a seconda dei loro crimini commessi sotto le armi. Con lui ci sono il negro Canfield, omicida, il ladruncolo italo-americano Nick, un mafioso di Chicago, Tony e il disertore Berle, esperto meccanico. Ben presto, lungo il cammino, hanno modo di misurarsi con pattuglie tedesche molto agguerrite mettendo in mostra doti insospettabili di combattimento e coraggio, rubando mezzi di trasporto e traendosi sovente d'impaccio in situazioni difficili. Fin quando, aggregatisi con un gruppo di partigiani francesi, scoprono di essere gli americani attesi per un' operazione estremamente importante per le sorti della guerra e che il gruppetto di tedeschi ammazzati poco prima, non era altro che il vero gruppo infiltrato e atteso per la missione. Il Colonnello Buckner, paracadutatosi sul posto, si rende subito conto della situazione e dopo l'iniziale e ovvia riluttanza nel trovarsi di fronte a un gruppo di evasi e tagliagole, deve necessariamente servirsene per portare a termine la missione da lui ideata e che prevede la sottrazione di una sofisticata parte del nuovo razzo V2 trasportato in un treno blindato e pieno di soldati. Il Tenente Yeager parla molto bene il tedesco e col Colonnello riesce a salire a bordo travestito, spacciandosi per addetto militare, col compito di smontare il congegno che sarà poi portato dietro le linee alleate da Canfield. Gli altri con i partigiani, dovranno minare un ponte per deviare il treno e catturarlo poi in una stazioncina di periferia poco trafficata, dopo che Berle avrà preso il posto dei macchinisti e Tony sganciato i vagoni con le truppe. Roba da niente per cinque ardimentosi più un Colonnello! Costui riesce a smontare la parte che gli serve e lasciare il treno con Canfield ferito ad una spalla riuscendo nella missione, che ha visto già la morte di Nick e quella di Berle, oltre alla sconfitta dei partigiani nella stazione, che ora li attende pullulante di tedeschi. Salvo Tony che può riabbracciare la bella Nicole, infermiera partigiana, scampata alla battaglia, resta il solo Tenente Yeager che seppur ferito mortalmente, fa scattare il congegno di autodistruzione del razzo non appena il treno entra in stazione, in uno dei finali più pirotecnici mai visti. Girato nelle campagne romane, si avvale, tra gli altri, in gran parte poco noti, del simpatico Michael Pergolani, DJ molto noto al tempo per i suoi divertenti collegamenti da Londra nella arcinota scuderia radio TV di Renzo Arbore.
Quel maledetto treno blindato
Stati Uniti, Italia 1978
Regia: Enzo G. Castellari
Musiche Francesco De Masi
con
Bo Svenson: Tenente Yeager
Fred Williamson: Fred Canfield
Peter Hooten: Tony
Michael Pergolani: Nick Colasanti
Jackie Basehart: Berle
Michel Constantin: Veronique
Debra Berger: Nicole
Raimund Harmstorf: Adolf
Peter Boom: Ufficiale tedesco
Ian Bannen: Colonnello Buckner
Manfred Freyberger: Comandante SS
Vito Fornari: Ufficiale SS
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