Il West ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja
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Dirige Giuliano Carnimeo "sotto copertura" col nome di Anthony Ascot questo bislacco western nazionale più faceto che serio. Se non fosse per la sparatoria finale con qualche morto, il film si trascinerebbe molto stancamente e banalmente sulla scia dei più celebri e riusciti della coppia Spencer - Hill. Peccato perché George Hilton andava impiegato decisamente meglio in questo film pur sempre da riempimento sale periferiche. Lui è Alleluja e ha promesso allo scalcinato generale rivoluzionario Ramirez di ritrovare e portargli un idoletto azteco, chiamato "El Niño Indio", con un compenso di appena 20 mila dollari, un prezzo di favore riservato al generalissimo che si avvale della collaborazione di uno strampalato prete nella sua lotta di liberazione del Messico dalle truppe di Massimiliano d'Asburgo. Questo idolo una volta riconsegnato ai legittimi proprietari Pueblos assicurerà la loro partecipazione alla guerra nelle file dei ribelli e visto che sono circa 15 mila indiani la cosa diventa strategica. La statuetta fa gola anche al bieco Ferguson, ricco proprietario terriero che vorrebbe a sua volta consegnarla alle truppe regolari, che potrebbero beneficiarne come il generale ribelle, in cambio di concessioni minerarie e ferroviarie in Messico. La statuetta però è stata trafugata da una abile ladra proprio ad uno degli uomini di Ferguson che era incaricato di recapitargliela. Lei è una furbetta in combutta con un simpatico "lungagnone" scozzese che gira per l'assolato west con il kilt destando nel prossimo la proverbiale curiosità circa il fatto se sotto indossa o meno biancheria intima. Curiosità che viene spesso soddisfatta a cazzotti e altre amenità. Allelujia è sulla pista e non disdegna rilanci di offerte dalla controparte per portare a termine il ritrovamento. Finirà a tarallucci e vino, o quasi, con Alleluja e lo scozzese, socio al 30%, che incassano soldi da Ferguson, del quale vi risparmio la resa da cummenda milanese in giro d'affari al sud, cambiali dallo squattrinato rivoluzionario e la bella Fleurette con le sue natiche mutandate in primo piano mentre viene sculacciata dai nostri per aver tentato di rapinarli a giochi conclusi. Visto che è la ragazza dello scozzese possiamo tranquillamente parlare anche in questo caso di amore, focoso, ma pur sempre amore.
Per gli amanti dei gadget stavolta Alleluja è munito di utilissima macchina per scrivere contratti e rispetto al precedente dispone di una colt lancia-razzi e all'occorrenza dotata di silenziatore. Molti degli interpreti, a partire dal Generale Ramirez, sono gli stessi dell'altro.
Per gli amanti dei gadget stavolta Alleluja è munito di utilissima macchina per scrivere contratti e rispetto al precedente dispone di una colt lancia-razzi e all'occorrenza dotata di silenziatore. Molti degli interpreti, a partire dal Generale Ramirez, sono gli stessi dell'altro.
Il West ti va stretto, amico... è arrivato Alleluja
Italia, Germania, Francia 1972
Regia: Giuliano Carnimeo
con
George Hilton: Alleluja
Lincoln Tate: Archie lo scozzese
Agata Flori: Fleurette
Raymond Bussieres: Sam
Riccardo Garrone: Zagaya
Aldo Barberito: Prete
Roberto Camardiel: Gen. Manuel Ramirez
Giovanni Pazzafini: Abele
Lars Bloch: Caino
Umberto D'Orsi: Ferguson
Paolo Gozlino: Drake
Peter Berling: Schultz
Michael Hinz: Von Steffen
Pasquale Fasciano: Capo indiano
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