Il vendicatore di Kansas City
Secondo spaghetti-paella western dopo Dinamite Jim e francamente dove la mano predominante è spagnola il prodotto cala molto di "tensione agonistica" per rifarci ad un termine sportivo. Non c'è azione e quella poca risulta sciatta e per nulla convincente. Ma una cosa estremamente positiva ce l'ha pure questo film e va ricercata nella bellezza dei luoghi scelti per ambientarlo che contrariamente alla deserta e sassosa Almeria presenta i favolosi canyon del Barranco de la Hoz oltre ai paesaggi della Mancia e la ricostruzione accurata di una cittadina del west. In questa Kansas City avviene che una giovane donna venga condannata a 15 anni di carcere per l'omicidio di un uomo e sconvolta per la condanna, essendo innocente, la poverina fugge di scatto dal saloon dove era processata e finisce sotto ad un carro in transito morendo tra le braccia dello sceriffo e proclamando la sua innocenza. L'episodio turba profondamente la comunità anche perché la poveretta è la sorella di Frank Dalton, un veloce pistolero di poche parole e molta azione, abituato a farsi giustizia da solo. Lo sceriffo Paul è un uomo di legge tutto d'un pezzo e non tollera vendette private nel suo territorio e mette bene in chiaro le cose non appena Dalton si presenta in città. Lo scontro tra i due finisce in parità, ognuno ha un suo codice etico ben preciso ed entrambi appurato che l'assassino non era la povera Katy, si dicono disposti a collaborare per smascherarlo. Da qui alla fine la storia vira decisamente sul giallo a tinte sbiadite in quanto l'assassino continua a mietere le sue vittime tra i giurati e quanti ebbero a che fare con Katy Dalton e il tutto per far ricadere la colpa su Frank Dalton come vendicatore della sorella, mentre sarà colui che porrà fine ai delitti uccidendo il vero colpevole che a sua volta chiederà perdono prima di morire. Degno di nota è il cantante messicano Ferrusquilla nel ruolo di un ubriacone mentre accompagnato da un chitarrista si esibisce in "Cuatro balazos" una melodica e tradizionale canzone della Revoluciòn Mexicana che potete ascoltare qui sotto.
Italia - Spagna 1965
Regia: Agustín Navarro
con
Paul Piaget: Frank Dalton
Fernando Casanova: Sceriffo Paul
Liz Poiter: Katy Dalton
Barbara Nelli: Margaret
Angela Cavo: Helen
Frank Moran: John
Tullio Altamura: Jurado
Rafael Bardem: Juez
Juan Cazalilla: Barman
Juan Cortes: Jurado
Ferrusquilla: el borracho
Giallo western (di elementare soluzione) co-prodotto con gli spagnoli da Emo Bistolfi (accreditato come Silver Bem!) dopo le parodie con Vianello & c., mentre quasi contemporaneamente Leone si preparava a innescare la miccia. Realizzato con discreta cura ma senza guizzi nè interpreti carismatici, neppure nel cast secondario (c'è anche Tito Garcia), va annoverato decisamente fra i minori.
RispondiEliminaottima disanima
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