Zan, re della giungla
Degli scalcinati avventurieri, tanto scalcinati quanto improbabili come avventurieri, vogliono mettere le mani sulle pietre gialle, il fantasticato tesoro delle Amazzoni e a tale scopo vogliono aizzarle contro una tribù di negri, con la promessa di ripagarli con dei fucili. Uno di essi che funge da guida e interprete ne è stato omaggiato di uno e ne decanta le qualità agli altri della tribù, tutti desiderosi di averne uno. A tale scopo hanno catturato la figlia della Regina per farle rivelare il luogo dove si trovano le pietre gialle. Ma la poverina non sa niente e non può parlare neanche sotto tortura, ottenendo le sue grida, di richiamare un prestante eroe che vive nella giungla, temuto da tutti e che chiamano Zan. Forse perché ha perso un ricorso al Tar, non si sa bene, ma sta di fatto che è veramente identico al popolare eroe che, al suo pari, convive con gli animali nella giungla e protegge uomo e natura dai malvagi. Così libera la sventurata fanciulla e riempie di legnate tutta la tribù per poi portare la giovane da sua madre per essere curata. La Regina madre gli conferma che in effetti è la sola a sapere il luogo dell'oro e lo spiattella paro paro al giovane eroe che approfitta per farci un sopralluogo. Esso è ubicato su di un lato del fiume dal quale accedervi immergendosi per poi riaffiorare in una grotta sotterranea. Lì c'è una ricchissimo filone d'oro che si raccoglie con le mani. Zan lo scopre e nonostante ci sia a guardia uno scimmione cattivone, ne ha la meglio, per poi tornarsene con un po' del prezioso metallo. Ne fa dono a un vecchio cercatore che lo aveva curato dopo che uno della banda, la citata guida locale col fucile, gli aveva sparato ferendolo. L'uomo va subito a fare bisboccia facendo scoprire ai banditi che l'oro che cercano esiste veramente. Anche sua figlia Mary lo sta cercando preoccupata dal tanto tempo che manca dalla civiltà e non fa in tempo a riabbracciarlo che i banditi lo uccidono per carpirgli notizie dell'oro. Lei allora si fa aiutare nelle ricerche da Bill, un'altra guida bianca che sebbene alzi il gomito, è sicuramente più affidabile di tanti avventurieri anche se ad avvertirli della morte di suo padre sarà proprio Zan che li conduce nel luogo dove lo ha sepolto, dopo averlo trovato cadavere. Nel mentre i banditi scoprono la famosa grotta sottomarina dopo aver dato assalto al campo delle Amazzoni sterminandole tutte meno la giovane regina che riesce a salvarsi. Lei avverte Zan che ancora una volta arriva in tempo a punire i malvagi distruggendo la grotta affinché non faccia più gola a nessuno ma donando una borsa di pepite alla figlia del suo amico cercatore che, felice con la sua guida, può avere un futuro roseo, come gran parte del colore del fido pappagallo parlante di Zan che sulle spalle del padrone li benedice, propiziando la calata della fatidica parola FINE.
Sembra che il nome ridotto sia dovuto a problemi di diritti d'autore salati e non sostenibili come accadde anche durante le riprese con budget che non bastavano a pagare le spese di trasferte in Suriname, Florida, Africa, Spagna e negli studi italiani, dando luogo a un'opera raffazzonata, dove tuttavia si possono ammirare alcune scene subacquee e con animali di buona fattura. Il protagonista è un fisicaccio adatto al ruolo e con una storia che dalla Croazia natia lo portò in America, dove diede vita a un "santuario degli animali" che spiega perfettamente come sia riuscito a girare alcune scene con essi. Una curiosità è il notare tra i crediti un paio di volti noti del cinema italiano che francamente non son riuscito a scovare. Disponibile su RaiPlay.
Zan, re della giunglaSembra che il nome ridotto sia dovuto a problemi di diritti d'autore salati e non sostenibili come accadde anche durante le riprese con budget che non bastavano a pagare le spese di trasferte in Suriname, Florida, Africa, Spagna e negli studi italiani, dando luogo a un'opera raffazzonata, dove tuttavia si possono ammirare alcune scene subacquee e con animali di buona fattura. Il protagonista è un fisicaccio adatto al ruolo e con una storia che dalla Croazia natia lo portò in America, dove diede vita a un "santuario degli animali" che spiega perfettamente come sia riuscito a girare alcune scene con essi. Una curiosità è il notare tra i crediti un paio di volti noti del cinema italiano che francamente non son riuscito a scovare. Disponibile su RaiPlay.
Italia, Spagna, Porto Rico 1969
Regia: Manuel Caño
Musiche Marcello Giombini
con
Steve Hawkes: Tarzán / Zan
Kitty Swan: Amazon Queen
Krista Nell: Mary (con il nome Doris Cristanel)
Fernando Sancho: sindaco, capo della polizia e proprietario Hotel
Jesús Puente: Julius
Luis Marín: Robert
Antonio Casas: Red Sullivan
Carlos Alberto Badías: Bill, la guida ubriaca
chi l'ha visti?
Ugo Sasso
Raf Baldassarre
boh!!
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