Fortunella
N
anda Diotallevi, "Fortunella" per tutti del quartiere dei rigattieri, è uscita di prigione dopo essersi addossata la colpa di un reato di ricettazione commesso in realtà dal compagno Peppino, un rottame d'uomo col quale vive in una casupola malandata. Insieme tirano a campare come robivecchi trascinando un carretto di cianfrusaglie per le vie cittadine. Ma di rientro a casa ha scoperto che il suo uomo stava vivendo con una donna di nome Amelia, spacciata sulle prime per sua cugina quando in realtà ne era divenuta l'amante. Nanda si infuria e minaccia di denunciarlo come vero responsabile delle ricettazioni delle quali è stata incolpata se non caccerà quella donna che nel frattempo minaccia a più riprese, finché veramente impaurita, la poveretta se ne andrà di corsa per mai più rivedersi. Nel burrascoso periodo intercorso a quello strano rapporto a tre, lei si è incontrata con Golfiero Paganica, un bislacco professore che è tanto gentile ed educato quanto propenso al bere e la donna, seppur affascinata dai suoi modi, fatica non poco a comprenderlo. E' altruista all'esatto contrario del suo Peppino e conosce anche il principe Guidobaldi, un nobile che Nanda ha più volte tentato di incontrare in quanto lo ritiene suo padre. Lei infatti crede di essere figlia illegittima di quel nobile e pertanto nobile anch'essa. Ma ogni volta che tenta di entrare nella sua casa, viene bloccata dal solerte personale e cacciata in malo modo. Il Paganica le promette di intercedere a suo favore presso l'illustre probabile genitore e nel frattempo, tra una sbronza e l'altra, le fa dono in uso della sua villetta sulle rive del Tevere. E' anch'essa malandata ma sicuramente di un altro livello rispetto alla sistemazione precaria che ha goduto finora con Peppino che, persa Amelia, cerca disperatamente di farla tornare a casa ma senza riuscirvi. Anche perché in quella villetta si è accampata la compagnia teatrale viaggiante Tespi del capocomico Cesare Mattaloni che il buon professore ha ospitato con i suoi attori fornendo loro l'allaccio alla corrente per il tendone che hanno piantato nei pressi e dove terranno i loro spettacoli. Anche Nanda ottiene di poter salire sul palco con una particina che sembra piacerle molto essendo di natura uno spirito libero e aperto alle novità. Purtroppo Peppino è sempre attorno a importunarla e peggio ancora il buon professore muore all'improvviso, lasciandole però una lettera che il principe Guidobaldi in persona, nella camera mortuaria dove la ragazza si precipita, si incarica di recapitarle. La invita a casa dove Nanda scopre che il professore le ha lasciato la villetta e capisce che è l'occasione per farsi avanti con il principe per capire se è veramente una sua figlia seppur illegittima. Ma l'uomo le conferma con il suo segretario che per 4 anni nel periodo in cui nacque Nanda lui viveva in India per cui, sebbene dispiaciuto, il principe declina ogni possibilità di poter essere stato il suo genitore. Fa niente, ma è stato bello poterlo sperare e poi adesso ha una abitazione e può abbandonare quella vita da ambulante anche perché l'infido Peppino è finito dentro per ricettazione e stavolta non è riuscito ad addossarle le colpe. Per cui finalmente può, almeno sulla scena della compagnia Tespi, interpretare il ruolo di una bella principessa con una corona che le cala sulla testa come la parola FINE al bellissimo film.
Diretto e in parte interpretato da Eduardo De Filippo, vede una straordinaria Giulietta Masina con un incredibile e bravissimo Albertone qui "fetentone" ma sempre ottimo attore. Al pari del vulcanico Paul Douglas e degli altri comprimari che sembrano usciti da un film di Fellini che, guarda caso, è tra gli sceneggiatori con Nino Rota alla colonna sonora che verrà riproposta da lui e con maggior successo nel film Il Padrino.
Fortunella
Italia 1958
Regia: Eduardo De Filippo
Musiche Nino Rota
con
Giulietta Masina: Nanda Diotallevi, detta 'Fortunella'
Paul Douglas: Professor Golfiero Paganica
Alberto Sordi: Peppino
Eduardo De Filippo: Cesare Mattaloni capo comico compagnia teatrale Tespi viaggiante
Franca Marzi: Amelia
Carlo Delle Piane: Riccardino
Piera Arico: Katya
Nando Bruno: l'americano
Guido Celano: portinaio
Carlo Dapporto: attor giovane
Aldo Silvani: principe Guidobaldi
Enrico Glori: giocatore d'azzardo
Mimmo Poli: Orso Bruno, il lottatore
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