Un'avventura di Salvator Rosa
Nel XVII secolo l'oppressione spagnola nel Regno di Napoli si è fatta più dura dopo la sollevazione popolare capitanata da Masaniello. L'unico paladino del popolo rimasto è il misterioso spadaccino mascherato che chiamano Formica. Lui si fa beffe del Viceré e del suo crudele consigliere il Conte Lamberto D'Arco, continuando con le sue improvvise scorrerie a liberare prigionieri ed animare le speranze del popolo. Si permette addirittura di scrivere al reggente di soprassedere con le esecuzioni perché intende prendersi un periodo di riposo, promettendo di tornare in azione di lì a un mese. Nessuno può sospettare che dietro all'imprendibile personaggio si celi il celebre pittore Salvator Rosa, uomo dalla grande cultura e noto come commediante, poeta, musico, spadaccino e quindi dalla personalità debordante. Persona che entra subito nelle grazie della Duchessa Isabella di Torniano presso la cui tenuta si ferma dopo aver notato che tutti i terreni attorno al suo maniero sono diventati aridi. La spiegazione sta nel fatto che tutta l'acqua viene trattenuta nella sua ricca magione per dare vita a fontane e giochi d'acqua a suo esclusivo godimento. Ecco allora che l'agognato periodo di riposo va in fumo, costretto a riassumere i panni del Formica per fare intendere le ragioni del popolo alla capricciosa Duchessa. Al contrario del suo defunto padre che destinava l'acqua ai suoi contadini, lei è consigliata dall'onnipresente malefico Conte Lamberto che ha messo gli occhi sulle sue terre cercando di abbindolarla e convincerla a sposarlo. Ma i suoi piani con il neo arrivato sono lungi dall'essere perseguiti, dovendo far fronte alle razzie di alcuni popolani capeggiati dalla bella Lucrezia. Lei ama perdutamente quel misterioso eroe del quale cerca di imitare il coraggio ma con ovvi miseri risultati e solo l'intervento del pittore la sottrae dalle frustate e dalla morte. Con lei recita un doppio gioco che finisce per irritarla e al tempo stesso però attrarla nonostante il suo amore per il Formica e quando questi ottiene con una insurrezione, di far cambiare atteggiamento alla Duchessa, a riappacificazione ottenuta, Lucrezia viene tratta a bordo di una carrozza in partenza da Torniano. E' il Formica che la trae a sé ma la donna, che avrebbe fatto chissà cosa per trovarsi un tempo in quella situazione, è ora innamorata di un "pittore somaro" che non sa come abbia fatto a rubarle il cuore. Così quando il Formica si toglie la maschera per Lucrezia è il trionfo dell'amore avendo trovato in quell'uomo tutti e due i suoi immensi amori.
Lei era Luisa Ferida 💓 e sul set di questo film nacque il tragico amore che la condusse alla medesima orrenda fine con Osvaldo Valenti, fatti fucilare "senza perdere tempo" da Pertini. Storia consultabile QUI. Era incinta al quarto mese e anni dopo sua madre ottenne giustizia riabilitandola. Riposa in Pace 💓 .
Un'avventura di Salvator Rosa
Italia 1939
Regia: Alessandro Blasetti
Musiche Alessandro Cicognini
con
Gino Cervi: Salvator Rosa, il Formica
Luisa Ferida: Lucrezia
Rina Morelli: Duchessa Isabella di Torniano
Osvaldo Valenti: Conte Lamberto D'Arco
Ugo Ceseri: Giuseppe
Umberto Sacripante: contadino
Piero Pastore: contadino
Mario Mazza: contadino
Paolo Stoppa: contadino
Carlo Duse: ufficiale di palazzo a Napoli
Enzo Biliotti: il viceré di Napoli
Jone Salinas: Amalia
Mario Pucci: il poeta
Leone Papa: carceriere
Gino Massi: Ciccillo
Ada Colangeli: popolana
Amina Pirani Maggi: ancella della Duchessa
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