Ferdinando I re di Napoli
F erdinando I Re di Napoli preferisce passare il suo tempo dietro alle gonnelle se non addirittura travestito da Guappo di quartiere frequentando locali malfamati e giocando a carte barando con incauti avventori, con alcuni dei quali rischia a volte di venire alle mani. E' il brivido di queste avventure in incognito che lo esaltano piuttosto che incontrare i suoi barbosi ministri o l'austera moglie, la Regina Maria Carolina, che non fa altro che rimproverarlo per richiamarlo ai suoi obblighi sia di letto che di corte. Tanto più che il popolo mostra ogni giorno che passa segnali preoccupanti di malcontento, ridotto alla fame e chiamandolo ormai diffusamente il Re Lazzarone. A rinforzare nel popolo questa idea ci pensa anche un tizio che in costume da Pulcinella sferza con le sue canzoni il dissoluto monarca. Questi tenta inutilmente di arrivare al misterioso personaggio che lo insulta giornalmente affidando le indagini al capo della polizia, il Primo Ministro Tarantella, che ritiene tuttavia un incapace se non addirittura uno iettatore. Casualmente poi invaghitosi di Nannina, che ignora sia figlia del Pulcinella in questione, il Re riesce per caso a mettere le mani su di una lettera diretta agli esponenti insurrezionali fuori del reame ed individuare il teatrino dove la sera stessa si esibirà il suo fantomatico denigratore. Vi si reca in incognito per smascherarlo con il fido Mimì ma non riesce a farlo arrestare in quanto gli giunge la notizia che Napoleone ha invaso il reame e che pertanto si consiglia una fuga immediata come ha già fatto la Regina messasi in salvo con i suoi figli. Con Mimì esce dal teatro mentre fuori impazzano i festeggiamenti popolari per l'arrivo del Liberatore francese e per sicurezza si cambia d'abito con il valletto nel caso venissero fermati da qualche facinoroso.
Divertente commedia a colori con un cast stratosferico e una doviziosa cura dei particolari, dai costumi di corte sfarzosi a quelli dei popolani con ottima ricostruzione degli esterni e fruendo degli stupendi interni della Reggia di Caserta, sede naturale della vicenda, dove si svolge parte della storia. Bravissimi tutti gli interpreti sia i protagonisti che le illustri spalle arruolate per la bisogna al punto che ne esce un film, meno noto rispetto ad altri del periodo, ma di sicuro e piacevole impatto nel vederlo quando capita.
Ferdinando I re di Napoli
Italia 1959
Regia: Gianni Franciolini
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Peppino De Filippo: Re Ferdinando I
Eduardo De Filippo: Pulcinella
Renato Rascel: Mimì
Nino Taranto: Primo Ministro Tarantella
Vittorio De Sica: Monsignor Salvatore Caputo
Aldo Fabrizi: un contadino
Rosanna Schiaffino: Nannina, la figlia di Pulcinella
Marcello Mastroianni: Gennarino
Jacqueline Sassard: Cordelia
Leslie Phillips: giornalista inglese
Audrey McDonald: Regina Maria Carolina
Marcello Paolini: Principe Francesco
Giacomo Furia: Don Ciccillo il ruffiano
Titina De Filippo: Titina
Angela Luce: cuoca a corte
Memmo Carotenuto: portalettere
Nino Vingelli: giocatore a carte
Pietro de Vico: Iniziato al lotto
Antoinette Weynen: Contessa di Carditello
Mario Passante: Il Ministro della Guerra
Enzo Maggio: Gigetto
Gigi Reder: Una sentinella
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