El macho
H idalgo e la sua banda hanno appena depredato del carico d'oro una diligenza ben scortata. El Buitre, l'avvoltoio, uno della banda si attarda come solito sulle vittime per spogliarle dei loro beni e darle a modo suo una sorta di benedizione. Ma stavolta qualcuno riesce a fargli la pelle senza che nessuno della banda ormai lontana se ne possa accorgere. Giunto sul posto lo sceriffo con i suoi, si scopre che El Buitre, tra i cadaveri rinvenuti, assomiglia come una goccia d'acqua ad un giocatore di professione appena giunto in paese che chiamano El Macho Kid. Costui sta picchiandosi con quattro giocatori da lui spennati che lo accusavano di barare quando interviene lo sceriffo e lo conduce nel suo ufficio. Qui, messo al corrente dell'accaduto e del fatto che assomiglia in maniera impressionante ad uno della banda di Hidalgo, gli viene proposto di recuperare l'oro con la promessa del banchiere, appena unitosi agli altri in ufficio, di ricevere un compenso di 10 mila dollari. In caso contrario verrebbe incriminato come baro, cosa che lo induce ad accettare di buon grado vista anche la discreta sommetta in denaro. Ma essendo uomo piuttosto violento con le mani e abile con la colt, gli viene spiegato che dovrà muoversi ed agire da codardo e vigliacco com'era in vita il suo sosia: un vero e proprio viscido avvoltoio. Uno che spolpava un cadavere ma che sfuggiva chiunque vivo per quanto era pavido e timoroso. Per cui ritrovata la banda grazie ad una donna, Kelly, che la frequenta, ha il suo bel da fare a trattenersi dalle continue provocazioni dei banditi che erano soliti schernire il vero Buitre. Intanto sia Kelly che Soledad, la donna del gelosissimo Hidalgo, intuiscono dalle doti amorose che non si tratta del vero Buitre ma stanno al gioco entrambe nella speranza di arrivare con lui all'oro. Ma mentre Kelly è innamorata e gelosa dell'avversaria, Soledad è in combutta con lo sceriffo e il banchiere al punto che quando El Macho rinviene l'oro nel suo nascondiglio, scopre subito dopo che si tratta di volgare pirite ed è immediatamente chiaro nella sua mente lo sporco tiro che gli hanno giocato. Il finto carico rubato verrà rimborsato dall'assicurazione al banchiere che ha con sé anche l'oro vero e in combutta con lo sceriffo aveva astutamente giocato per liberarsi anche di un pericoloso bandito, usando per il lavoro sporco un baro di passaggio. Hanno fatto male i loro conti perché El Macho Kid li ripagherà tutti con piombo caldo arrivando al duello finale con Hidalgo per poi ucciderlo. Kelly dimostrando coraggio e sentimento ha aiutato il suo uomo bloccando il banchiere in fuga e questo garantirà loro una sontuosa ricompensa.
Nel viale del tramonto del genere western nostrano si avvia mestamente questo esempio, la cui unica nota curiosa è rappresentata da un inaspettato protagonista, Carlos Monzon, assurto al ruolo di attore per una fama mondiale raggiunta in quei tempi come pugile campione del mondo dei pesi medi. Monzon regge discretamente la parte e ovviamente eccelle nelle scazzottate, con un insolito ruolo da cattivo per George Hilton, altro importante protagonista. Malisa Longo e la Giménez si danno battaglia per la più bella delle interpreti femminili in un contesto di
interni poveri ed esterni da maremma fangosa presumibilmente laziale.
El macho
Italia 1977
Regia: Marcello Andrei
Musiche Marcello Ramoino
con
Carlos Monzon: El Macho Kid / El Buitre
George Hilton: Hidalgo
Malisa Longo: Kelly
Susana Giménez: Soledad
Giuseppe Castellano: Ross, il banchiere
Benito Stefanelli: lo sceriffo
Bruno Di Luia: un pistolero
Gilberto Galimberti: il vicesceriffo
Vittorio Fanfoni: Angel
e con
Blek Maria Marselli
Sergio Serafini
Michele Branca
Lorenzo Bruni
Alfonsina Cotugno
Giuseppina Grimaudo
Vincenzo Maggio
questo mi mancava e pensare che quegli anni li ho vissuti ma che Monzon avesse fatto un film in Italia non l'ho mai saputo
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