Maciste contro lo sceicco
R iconquistate le sue terre dai Mori, il Duca di Malaga azzarda un'incursione in territorio africano dove dopo aver rovesciato il Sacro Obelisco a Melida viene sconfitto dalla controffensiva dello Sceicco che tra i superstiti non sa di avere prigioniero anche il Duca stesso. Alcuni anni dopo a Malaga, Don Alfredo Alvarez, facente funzioni del Duca, preme presso la Corona per prenderne il posto definitivamente, aspettando solo l'ufficializzazione della sua ormai certa dipartita. Ma suo fratello Don Ramiro Alvarez, catturato a sua volta dai Mori, incontra in prigione il Duca che seppur malconcio è ancora vivo. Escogita quindi un piano ardito che lo vede allearsi con lo Sceicco, finora ignaro di avere un sì illustre prigioniero, per impossessarsi a sua volta di Malaga e delle sue terre sposando Isabella, figlia del Duca. Don Ramiro ritorna in Spagna raccontando di essersi liberato da solo e di aver scoperto che il Duca è ancora vivo, cosa che anche altri potrebbero scoprire a danno di suo fratello Alfredo che freme per ottenere il suo titolo. Bisogna sposare in fretta Isabella prima che la verità venga a galla. Ma la ragazza è innamorata segretamente di Antonio, un giovane capitano delle guardie, e come non bastasse Don Ramiro sta per far scattare il suo diabolico piano, facendola rapire nel convento dove dimora, dai pirati Mori. La Madre Superiora è testimone del fatto e afferma che la ragazza è stata portata in Africa nell'Harem dello Sceicco. Antonio si offre di raggiungerla per tentare di liberarla o di trattare il suo riscatto e avrà come compagno il fidato Maciste, uomo dalla forza prodigiosa e dal coraggio indomito. Ramiro cerca di ostacolarli con suoi uomini durante il viaggio verso l'Africa ma senza riuscirci al punto che i nostri giungono al cospetto dello Sceicco e scoprono con grande stupore che Isabella non intende seguirli, bensì sposare lo Sceicco di sua spontanea volontà. C'è qualcosa che non quadra in tutto questo e ben presto, scoprono che la ragazza acconsente alle nozze perché ha scoperto che suo padre è nelle mani del suo futuro sposo e per sottrarla a quel ricatto ignobile, i nostri dovranno liberare anche il Duca. Don Ramiro ha in animo di prendere il posto di suo fratello a Malaga e lo Sceicco ha a sua volta la medesima ambizione che grazie ad Isabella gli consentirà di riprendersi quelle terre che per cent'anni furono dei suoi avi. Non hanno fatto i conti con Maciste che superando difficili prove riesce perfino a rimettere in piedi con la forza delle sole braccia quell'Obelisco il cui sacrilegio aveva creato l'ultima guerra tra Mori e Cristiani. Lo Sceicco colpito e grato di quel gesto, li libera tutti e tornati in Spagna il Duca fa la sgradita sorpresa al bieco Don Ramiro che di fronte a Maciste preferisce gettarsi dalla finestra e perire sfracellato al suolo. Antonio sposa Isabella e un periodo di pace e prosperità si profila davanti a loro.
Un vero pasticcio, anche se ne comprendiamo i motivi commerciali, il mischiare peplum a cappa e spada con il risultato che il tutto risulta alquanto sfasato sotto il profilo temporale anche se mantiene intatto lo stile narrativo del forzuto eroe che supera diverse prove impossibili e fa trionfare il bene.
Maciste contro lo sceicco
Italia 1962
Regia: Domenico Paolella
Musiche Carlo Savina
con
Ed Fury: Maciste
Giuseppe Addobbati: il Duca di Malaga
Erno Crisa: Sceicco
Gisella Arden: Isabella
Anna Ranalli: Consuelo
Massimo Carocci: Antonio
Pietro Lulli: Don Ramiro Alvarez
Mara Berni: Zuleima
Carlo Pisacane: Giovanni Esposito detto Alì
Adriano Micantoni: Don Alfredo Alvarez
Carlo Latimer: Selim
Edy Nogara: Madre Superiora
Mimmo Poli: Ciambellano di corte
Bruno Scipioni: Luis
Gino Soldi: Benda Nera
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