I due gladiatori
A lla morte dell'Imperatore Marco Aurelio succede suo figlio Commodo. Crudele e dissoluto, dedito a cimentarsi come gladiatore nell'arena, in poco tempo impone ai romani tasse e vessazioni tali da indurre alcuni senatori a cercare rimedio al suo strapotere. Tra questi Tarrunio e Pertinace sanno che Commodo ha un fratello gemello segreto, tenuto a lui nascosto, col quale porre fine alle sue nefandezze. Questi, Lucio Crasso, impegnato a combattere i barbari ad uno dei confini del vasto impero, viene raggiunto da Tarrunio che gli spiega la situazione critica che si vive a Roma e la reale sua natura, a lui finora ignota. Non può sottrarsi al suo destino di co erede e con i fidati Orazio, valoroso centurione e Pannunzio parimenti vigoroso e coraggioso, raggiunge in gran segreto Roma per studiare il da farsi. Ma una spia ha ascoltato tutto non vista e ha già raccontato del piano a Cleandro capo della Guardia Pretoriana, che a sua volta ha mandato su tutte le furie Commodo. Questi vuole suo fratello vivo per poterlo uccidere con le sue mani e Lucio è costretto con i suoi a nascondersi dal fidato Pompeo, suo fido sottoposto in tante campagne militari, in attesa di sollevare il popolo ormai ridotto alla fame. Intanto Commodo si è invaghito della giovane Emilia scatenando l'ira della sua favorita Marzia che dopo un iniziale odio verso quella ragazza, comprende che lei non è colpevole vedendo la sua ritrosia agli approcci di Commodo. Rinchiusa in carcere su suggerimento di Clearco per "ammorbidirla" un po', Emilia viene raggiunta anche da Lucio caduto in una trappola. Tra i due nasce ben presto l'amore e durante una prima sommossa popolare, il carcere Salario viene preso d'assedio e tutti liberati. Tuttavia Commodo riesce a sedare la ribellione promettendo cibo e meno tasse e facendo immediatamente aprire alcuni granai. Per assecondare ancor più i desideri della gente, organizza altri giochi dove si esibirà lui stesso contro altri gladiatori. E' l'occasione propizia che aspettava Lucio, il quale travestitosi da gladiatore entra nell'arena pronto a misurarsi in incognito con suo fratello e regolare i conti definitivamente. Intanto il fido Orazio è corso ad allertare il Generale Ottavio Cratico, fedele e a conoscenza della nascita regale di Lucio, avendolo tenuto lui stesso in braccio appena nato, affinché ritorni a Roma con le sue truppe in soccorso di Lucio o, in caso di fallimento del piano, per porre fine al potere di Commodo. Intanto i due gladiatori hanno scoperto i loro volti ed ora si affrontano aspramente finché Lucio prevale attirandosi contro i pretoriani. Ma ecco che Orazio e altri si buttano nella mischia per aiutarlo. Lui ha preceduto di poco Ottavio Cratico che, avuto la meglio sui pretoriani, nomina coram populo Imperatore Crasso. Questi da uomo d'arme qual'è preferisce tornare a combattere e dopo aver nominato l'amico Orazio a capo dei Pretoriani e Pannunzio a capo di una Legione, abdica a favore del fidato Senatore Pertinace. Viva l' Imperatore Pertinace urla la folla mentre Lucio ed Emilia si baciano felici nel lieto fine di questo buon film.
Richard Harrison passava con disinvoltura dallo spaghetti western al peplum nazionale con incursioni soventi anche nell' italian spy. Qui ha al suo fianco un prestante Giuliano Gemma a inizio di una carriera che sarà folgorante nel nostro cinema. Bellissima e perfida come si conviene Moira Orfei e tutti bravi gli altri comprimari e caratteristi a contorno di una trama semplice e scorrevole.
Italia 1964
Regia: Mario Caiano
Musiche Carlo Franci
con
Richard Harrison: Lucio Crasso
Giuliano Gemma: Orazio
Enzo Fiermonte: Generale Ottavio Cratico
Piero Lulli: Cleandro
Mirko Ellis: Senatore Pertinace
Mimmo Palmara: Commodo
Moira Orfei: Marzia
Alberto Farnese: Leto
Ivy Holzer: Emilia
Gianni Solaro: Senatore Tarrunio
Peter White: Pompeo
Álvaro de Luna: Pannunzio
Nello Pazzafini: Capo dei Decurioni
Renato Montalbano: carceriere
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati