La rivincita di Ivanhoe
A nno 1199, alla morte di Riccardo Cuor di leone l'Inghilterra caduta in mano a Giovanni Senza Terra, è dilaniata da violente lotte interne tra i vari feudatari che intendono ripristinare gli antichi privilegi ... uno di questi, Cedric di Hastings, intende indurre con la forza Rowena di Stratford a sposare un altro nobile per prendersi un terzo della sua dote come intermediario reale in queste nozze tra nobili. Per convincerla, dopo averla rapita dal suo castello, attira in trappola suo fratello Arthur sicuro che la donna non potrà opporsi quando lo vedrà in catene e torturato. Ma non ha fatto i conti con il valoroso cavaliere Ivanhoe che libera Arthur e grazie all'aiuto dell'eremita Etebaldo, lo nasconde nella foresta tra i ribelli guidati da Lockheel. Qui giura di unire la sua spada a loro nella lotta contro il tiranno Cedric che impone tasse e taglieggia la popolazione affamandola. senza contare che Rowena è promessa a lui in sposa fin da quando partì per la Terra Santa al servizio di Re Riccardo. Lei spera e prega di vederlo tornare per essere liberata da quella prigione dorata che sta per trasformarsi nella sua tomba. Sir Cedric infatti con la complicità di Sir Wilfred Cox l'ha accusata di aver aiutato i ribelli e quindi di tradimento e la donna, che non può provare la sua innocenza, invoca il Duello di Dio che deve essere accettato. Sir Bertrand di Hastings, figlio di Cedric sosterrà l'accusa e in caso di vittoria disporrà della sua vita. L'eventuale cavaliere di nobile censo, che vorrà prendere le sue difese, in caso di vittoria ne testimonierà l'innocenza di fronte a Dio e la sua liberazione immediata. Tre giorni dopo il torneo è pronto per svolgersi ma al secondo richiamo non si è ancora presentato nessuno sfidante. Ma ecco sbucare un cavaliere di bianco vestito al pari della bardatura del suo cavallo e seppur in incognito, ottiene dal giudice di gara l'ammissione dopo aver fornito a lui le sue generalità che rimangono però segrete per tutti i presenti. Sulla parola del giudice unico, prende inizio il torneo dove Sir Bertrand ha la peggio e viene risparmiato dal misterioso cavaliere, che dopo i convenevoli di rito, si ritira col suo scudiero. Lady Rowena è libera ma Sir Wifred Cox attira al castello suo fratello Arthur facendolo catturare e torturare se la donna non accetterà il matrimonio previsto all'inizio. La misura è colma e con uno strattagemma, Ivanhoe si finge il nobile sposo e arriva al castello con tutti gli onori per far scattare al momento opportuno il suo piano che con l'arrivo dei ribelli di Lockheel ha successo. Batte a duello il rivale Bertrand e stavolta lo uccide per poi prendere possesso del castello poco prima che giunga un messo di Re Giovanni a dire la parola fine definitiva sulle dispute tra feudatari. Ivanhoe e Rowena acclamati dalla folla festante possono coronare il loro sogno d'amore.
Girato a Cinecittà dal prolifico Amerigo Anton, al secolo Tanio Boccia, è un discreto film di cappa e spada che rispetto ai pochi mezzi poteva divertire i ragazzi del dopo catechismo domenicale. Rik Van Nutter il protagonista, accreditato come Clyde Rogers, è più famoso per essere stato il marito di Anitona Ekberg che per il modesto attore risultato in carriera. Piace il contorno di caratteristi e comprimari tra i quali si segnala il corpulento Furio Meniconi qui nel simpatico ruolo di un frate "mena tutti".
La rivincita di Ivanhoe
Italia 1965
Regia: Tanio Boccia
Musiche Giuseppe Piccillo
con
Rik Van Nutter: Ivanhoe
Gilda Lousek: Rowena di Stratford
Andrea Aureli: Bertrand di Hastings
Duilio Marzio: Cedric di Hastings
Glauco Onorato: Lockheel
Furio Meniconi: Frà Etebaldo
Nando Tamberlani: Priore di Wessex
Tullio Altamura: Redbourne
Nerio Bernardi: Donald il carceriere
Arianna Gorini: Isabella
Wladimiro Tuicovich: Sir Wilfred Cox
Marco Pasquini: Arthur di Straftord
Vladimiro Picciafuochi: Chester
Renato Terra: Tuck
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