40 carati
Nick Cassidy, un ex poliziotto, sta scontando una lunga pena detentiva per aver rubato un diamante, il mitico Monarch di ben 40 carati, al ricco gioielliere David Englander, il quale lo accusa anche di averlo tagliato in tanti più piccoli in modo da farne perdere per sempre le tracce. Non serve proclamare la propria innocenza e non resta che approfittare dell'unica soluzione possibile offerta dal permesso di presenziare al funerale del padre. Seppur ammanettato riesce a liberarsi dei due poliziotti di scorta dopo che il fratello minore lo aveva aggredito, inscenando una finta colluttazione dopo avergli rinfacciato di essere responsabile della morte del loro padre di crepacuore dopo la sua condanna. Nick riesce a scappare e tempo dopo lo rivediamo su di un cornicione al 21° piano di un albergo a New York. In apparenza lo scopo è quello di suicidarsi mentre in realtà sta attirando su di sé l’ attenzione del pubblico sottostante e degli agenti di polizia che hanno bloccato tutte le vie di accesso intervenendo in quantità e con l'ausilio dei pompieri. Questo diversivo serve a Nick per consentire al fratello Joey e alla sua ragazza Angie di introdursi nel caveau del blindatissimo grattacielo di proprietà di David Englander, l'uomo che lo ha incastrato, per dimostrare che il favoloso diamante è ancora in mani sue e così provare la sua innocenza. Il gran trambusto che ne deriva porta a galla una serie di complicità di poliziotti a libro paga del ricco gioielliere che per il simulato furto aveva intascato la bellezza di 40 milioni di dollari dalle assicurazioni salvando così il suo impero da investimenti sbagliati nell'edilizia e dal crac Lehman. Con l'aiuto della psicologa della polizia Lydia Mercer, da Nick richiesta sul luogo e della quale si fida, ottiene la sua fiducia a crederlo innocente e trovare in lei la giusta alleata per scoprire ed eliminare i corrotti all'interno della polizia. Il diamante in effetti non si è mai mosso dal palazzo e nel concitato finale passa per diverse mani fino a quelle giuste di Nick che verrà giustamente rimesso in libertà e il suo posto sarà preso in cella dall'avido e spietato gioielliere, mentre i suoi due complici nella polizia ci hanno lasciato le penne negli scontri a fuoco finali. Di sicuro Joey è pronto a sposare la sua Angie che, rimanga tra noi, ha un fisichino da schianto, mentre uno spiraglio ad una più che probabile relazione tra la bella psicoloqa Lydia e il nostro Nick si apre decisamente un attimo prima dei titoli di coda. Un buon film che mescola abilmente azione e suspense anche se in un canovaccio consueto di poliziotti corrotti e cinici uomini d'affari. Ed Harris ne incarna perfettamente il ruolo e buoni anche Sam Worthington e Elizabeth Banks, coppia matura affiancata dai giovani Jamie Bell e Génesis Rodríguez che grazie e complimenti alla mamma modella cubana è di una bellezza straordinaria.
Man on a Ledge
USA 2012
Regia: Asger Leth
Musiche: Henry Jackman
con
Sam Worthington: Nick Cassidy
Elizabeth Banks: Lydia Mercer
Jamie Bell: Joey Cassidy
Génesis Rodríguez: Angie
Anthony Mackie: Mike Ackerman
Edward Burns: Jack Dougherty
Ed Harris: David Englander
Kyra Sedgwick: Suzie Morales
William Sadler: Franklin "Frank" Cassidy
Titus Welliver: Nathan Marcus
Afton Williamson: Janice Ackerman
Mandy Gonzalez: Manager
J. Smith-Cameron: psichiatra
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