I maniaci
Divertente commedia sui tic e i vizi dell'italiano medio nei primi anni '60 quelli del boom economico e del conseguente benessere che iniziava a diffondersi tra le varie componenti sociali. Sceneggiato da Castellano & Pipolo e diretto dal maestro Lucio Fulci si compone di una dozzina di episodi tra la farsa e il grottesco fino alla comica finale. Nulla è trascurato dei vari aspetti della società, dalla politica, identica a quella attuale tra l'altro, con commissioni e sotto commissioni, ad indagare episodi incresciosi le une e il loro cattivo operato o funzionamento le altre, all'edonismo ed esibizione di uno status sociale elevato che richiede parecchie cambiali se non addirittura rubare. E' l'occasione per vedere all'opera tanti attori bravi e popolari dell'epoca in un susseguirsi di siparietti veloci e godibili. Tra i più divertenti, oltre all'immancabile duetto Sandra & Raimondo, c'è l'episodio dove lo stesso Raimondo, austero direttore d'ufficio, scommette, durante un ITALIA - URSS, che Mazzola segnerà il rigore che sta per tirare. In caso contrario costringerà la moglie a prostituirsi sul Lungotevere. Forse i più giovani non sanno che Lev Yashin era il più forte portiere del mondo e infatti para agevolmente il rigore e la povera moglie, la bellissima Lisa Gastoni, si ritrova a battere sotto l'occhio vigile del marito e degli altri scommettitori con loro soddisfazione, unita a quella di un altro ignaro impiegato, loro collega e assiduo frequentatore del posto, che vorrebbe appartarsi con la nuova e affascinante "signorina". Fermato in tempo dal marito e suo burbero capufficio, ha modo di rivalersi di tutte le angherie subite alle sue dipendenze, in un ribaltamento dei ruoli preteso per mantenere lo scandaloso fatto segreto. Del resto il sesso è il filo conduttore del film, dagli scrittori arricchiti con romanzi erotici, ai locali di spogliarello o ai tradimenti amorosi che raggiungono l'apice nell'ultimo episodio dove una coppia di ladri maldestri si trova a interagire comicamente con il padrone di casa che era rientrato inaspettatamente con l'amante al punto che aveva sorpreso la sua cameriera col fidanzatino militare. Nel trambusto e concitate fughe il padrone di casa si ritrova tra le braccia della sua domestica della quale "bontà" forse non s'era mai accorto. Tanti gli spunti di comicità e tantissime le belle donne con, tre dico tre, spogliarelli di artiste dai più famosi locali del mondo, cosa per la quale ritengo fosse vietato il film almeno ai 14 anni. Ma tra tutte le bellezze la mia preferenza incondizionata va alla stupenda Margaret Lee la cui scena a letto nel ruolo di amante, nell'episodio finale è esempio classico del primo erotismo che timidamente si affacciava anche in TV nei primi varietà del sabato, nei quali era un piacere vederla protagonista e avvenente show-girl. Tante canzoni con Gianni Morandi a farla da padrone per una più che ricca colonna sonora.
Italia, Spagna 1964
Regia: Lucio Fulci
Musiche Ennio Morricone e Carlo Rustichelli
con
Walter Chiari: Siciliano/Autista/Pasquale Taddei/Cliente del night club
Enrico Maria Salerno: Castelli
Barbara Steele: Barbara/signora Brugnoli
Raimondo Vianello: Brugnoli/Giulio Errani/Paolo/Micozzi
Gaia Germani: Carla
Umberto D'Orsi: Ilario Baietti/Frate priore/Autista
Sandra Mondaini: moglie
Franco Fabrizi: L'impiegato insolente
Aroldo Tieri: Bonfanti/Mario
Lisa Gastoni: moglie del Brugnoli
Margaret Lee: Rosalinda
Ingrid Schoeller: signora Bonfanti
Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: ladri
Franca Valeri e Vittorio Caprioli: moglie e marito
Ugo Fangareggi: Antonio il soldato
Rada Rassimov: Rosetta
Gigi Ballista: Nobile al party
Nico Fidenco: cantante al party
Gora de Paris: Stripper dal 'Crazy Horse' di Parigi
Corinne: Stripper dal 'Sexy' di Parigi
Peri Han: Stripper dal 'Limelight' di Beirut
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