Orfana di madre e cresciuta con la sorella
Anna dall'austero padre ex colonnello,
Gabriella Murge è cresciuta suo malgrado troppo in fretta e la sua prorompente bellezza ne minerà per sempre l'esistenza. Già giovane studentessa fece involontariamente perdere la testa ad un suo professore che si suicidò nonostante fosse sposato e padre di due figli. Lo scandalo la travolse, nonostante non avesse colpe se non quella di aver cagionato nella vittima quegli insani sentimenti e con il padre austero che aveva, dovette rigare dritta per diverso tempo prima di poter di nuovo uscire di casa con la sorella. Cosa che avvenne su invito di
Roberto, il giovane rampollo di casa
Nanni, nota famiglia di industriali, che la invitò con la sorella al ballo che organizzava in villa con i compagni di classe. L'austero padre non poté rifiutare l'invito formale di quella famiglia in vista e concesse alle figlie di parteciparvi. Qui Gabriella conobbe la madre di Roberto, l'anziana signora
Alma che viveva immobilizzata a letto o su di una sedia a rotelle e se ne affezionò al punto da volerla sempre accanto a sé come dama di compagnia e sperando in un giorno di averla come nuora. La giovane ebbe di che rifiorire nell'ambiente ricco ed affascinante dell'enorme villa con laghetto e parco annesso e la scoperta di una vita, quella dell'alta società che le fece scoprire anche il Teatro visto che la famiglia aveva un palchetto alla
Scala. Ma Roberto ancora inesperto nel corteggiare una donna, non era ancora riuscito a dichiararle il suo amore anche perché gli studi lo avevano portato a
Roma. Così sulla giovane ed avvenente ragazza finì per metterle gli occhi addosso nientemeno che il conte
Leonardo, il padrone di casa, che improvvisamente, notata la presenza assidua della giovane, era stranamente più presente in villa al contrario del suo solito allontanarsi per giorni per lavoro. Cercò sulle prime invano di sedurre la giovane riuscendo però a scatenare l'ira di sua moglie Alma che cercando di coglierli sul fatto si spinse oltre con la carrozzella finendo giù per le scale e trovando la morte. Il fatto sconvolse Gabriella che, consolata dal conte, accettò di sposarlo e fuggire con lui per dimenticare in giro per l'Europa. L'uomo sperperò tutto il suo denaro e al rientro venne sfiduciato dal
Consiglio di Amministrazione e denunciato per appropriazione indebita di somme di denaro che gli costarono 4 anni di carcere. Uscito e profondamente cambiato, si accorse che la sua
Gabriella aveva fatto strada ed era oggi una diva del cinema affermata con il nome d'arte di
Gaby Doriot. Nel vano tentativo di poterla incontrare l'uomo era finito sotto ad una macchina rimanendo ucciso. Suo figlio Roberto al quale il padre aveva sottratto l'amore, informato dell'accaduto si era presentato per le formalità di rito e a Gabriella aveva detto di essersi sposato con sua sorella Anna che seppe consolarlo e renderlo felice con due splendidi figli. Gabriella che forse sperava ancora in quell'amore lo prega di baciare per lei i suoi nipoti e sua sorella e in un momento di sconforto, sola nel suo camerino, alla viglia di importanti contratti di lavoro, tenta il suicidio, morendo poco dopo nonostante un estremo tentativo di salvarla in ospedale.
Dramma d'altri tempi con la stupenda Isa Miranda struggente protagonista e capace di accendere attorno a sé passioni che travolgeranno quanti le attraverseranno la strada, fino alla consapevolezza di porre fine ad un'esistenza che aveva causato solo infelicità seppure incolpevolmente. Ottimo il Benassi impeccabile nel lusso del suo personaggio inziale quanto nelle miserevoli condizioni post carcere, dimostrando una grande caratura di attore.
La signora di tuttiItalia 1934
Regia: Max Ophüls
Musiche Daniele Amphitheatroff
con
Isa Miranda: Gabriella Murge in arte Gaby Doriot
Memo Benassi: conte Leonardo Nanni
Tatiana Pavlova: Alma Nanni
Nelly Corradi: Anna Murge
Federico Benfer: Roberto Nanni
Franco Coop: l'impresario Veraldi
Lamberto Picasso: colonnello Murge
Mario Ferrari: produttore
Gildo Bocci: il regista
Vinicio Sofia: aiuto regista
Attilio Ortolani: Giovanni il maggiordomo
Alfredo Martinelli: un giornalista
Achille Majeroni: portiere
Ines Cristina Zacconi: la zia
Andrea Checchi: un amico di Roberto
Giulia Puccini: la maestra di canto
non accreditati
Zoe Incrocci: una collegiale
Carlo Romano: taxista
Carlo Lombardi: azionista della ditta Nanni
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