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Mentre è alla fonda sul suo yacht davanti a Rapallo, il ricco faccendiere Emanuele Sansoni è travolto da un crac finanziario che lo costringe a darsi precipitosamente alla fuga. Raggiunta la riva, con la Guardia di Finanza che lo sta braccando, l'uomo riesce a salire sul taxi del mite Gino Sciaccaluga al quale promette una ricca somma se lo porta immediatamente a Milano. Qui recupera due valigie piene zeppe di scottanti documenti, coi quali ricattare il sistema politico bancario nel caso non venga aiutato a risollevarsi. Dopo di che costringe il goffo autista, ormai succube delle sue decisioni, a condurlo in Svizzera. E' talmente abile ed avvezzo a truffare il prossimo il Sansoni che per rabbonire l'imbranato Sciaccaluga si traveste da donna, spacciandosi per sua sorella Enrichetta che in breve seduce l'ometto a sua volta succube di una arcigna moglie e ben lieto di essere l'oggetto del desiderio di una ricca e avvenente signora. Così cambiandosi d'abito, non appena l'occasione lo consente, il Sansoni recita un doppio ruolo per tenere in pugno quel modesto autista che si rivelerà utile in Lussemburgo per creare una nuova società con lui come prestanome incensurato al fine di fare incetta delle azioni delle sue aziende senza destare sospetti e in attesa di un loro improvviso rialzo. Una mera speculazione borsistica che a compimento vedrà il malcapitato docile firmare su desiderio dell'amata "Etta" la cessione societaria al fratello Emanuele. Questi ha organizzato tutto per benino anche se quei documenti scottanti in suo possesso hanno indotto le alte sfere a sguinzagliargli contro un terzetto di killer mafiosi. Meglio eliminare lui e il suo autista per non rischiare scandali e sciagure inimmaginabili se venissero divulgati. Ma Emanuele è veramente una volpe e non solo riesce a eliminare i killer ma anche a gabbare definitivamente il malcapitato Sciaccaluga, al quale svela di essere in realtà lui la sua amata Enrichetta, lasciandolo sgomento. Nell'euforia però si è dimenticato di far firmare la famosa carta al babbeo che adesso si ritrova titolare della ricchissima ditta costituita in Lussemburgo a suo tempo e non intende cederla al Sansoni. Anzi ne prende volentieri il posto sullo yacht e con le sue squillo, costringendolo, in una incredibile inversione di ruoli, a diventare il suo autista, essendo ormai un nulla tenente. Commedia brillante del periodo con la coppia Villaggio-Dorelli che può mettere in mostra le proprie indiscusse doti recitative, ancorché il Villaggio sia anche qui piuttosto aderente al suo cavallo di battaglia Fantozzi. Ma l'importante è che si ride bene e il tutto fila via piacevolmente senza intoppi fino al finale abbastanza scontato.
A tu per tu Italia 1984
Regia: Sergio Corbucci Musiche Carmelo e Michelangelo La Bionda con Johnny Dorelli: Emanuele/Enrichetta Sansoni Paolo Villaggio: Gino Sciaccaluga Marisa Laurito: Elvira Sciaccaluga Giuliana Calandra: Patrizia Adriano Pappalardo: carabiniere Franco Ressel: notaio Marilda Donà: amante di Emanuele Victoria Zinny: Solange Salvatore Borgese: capobanda dei mafiosi Mario Donatone: pilota dell'elicottero Tracy Spencer: squillo mora sullo yacht Moana Pozzi: squillo bionda sullo yacht Lucio Rosato: Barzilai
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
C ommedia farsesca, parodiando il famoso romanzo di Dumas e diretta con leggerezza da Carlo Ludovico Bragaglia che mette insieme il meglio del Varietà di quegli anni, dandogli ampia facoltà di improvvisazione a tutto vantaggio del divertimento e di una trama che contempla anche tanta azione. I quattro protagonisti, lestofanti di prim'ordine, si sostituiscono ai veri Moschettieri impegnati nel recupero del prezioso collier che la Regina ha donato come pegno d'amore a Lord Buckingham , suo amante ed ambasciatore d'Inghilterra in Francia, rientrato in patria. Il Cardinal Richelieu , a conoscenza della tresca, aveva consigliato il Re di farle indossare il prezioso monile che le aveva a suo tempo regalato, in occasione della imminente festa della Municipalità a Corte. In quel modo avrebbe constatato di persona il tradimento della sua amata, visto che la preziosa collana si trovava oltre Manica. Così, grazie a Costance , amante di D'Artagnan , la Regina aveva in...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
Film divertentissimo di un Woody Allen ancora all'inizio della sua sfolgorante carriera di regista-attore e in piena forma anche se stereotipata dai precedenti Prendi i soldi e scappa e il Dittatore di Bananas . E' comunque in questo periodo che si affaccia prepotentemente in Europa e ricordo perfettamente le sale strapiene e fragorose risate accompagnate da battimani di gusto. Lui è sempre il solito imbranato e sfigato omuncolo pieno di complessi e in costante bisogno di sedute psicanalitiche, solo che a dir suo è ormai alla fase della trapanazione del cervello .... . Sam Felix è un critico cinematografico appena lasciato dalla moglie Nancy : " Addio Sam, il mio avvocato chiamerà il tuo !" " Eh ma io non ho avvocati, fagli chiamare il mio dottore ." Per questo pieno di sensi di colpa e senza l'apporto del suo analista " ma perchè gli psichiatri vanno in ferie ad agosto?? è il periodo dove la gente impazzisce di più !", vive un delirio ch...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
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