Uno di più all'inferno
Johnny King è il figlio adottivo del pastore Steve ed è perennemente a caccia di donne, mentre il padre deve vedersela con le pressanti richieste dei fratelli Ward che guidati da Ernest, un ex tiratore e bounty-killer, hanno ormai messo le mani su tutte le terre, escluse le sue. Non intende mollare e lasciarle in eredità a Johnny che, temuto per la sua velocità e precisione con la colt, viene incastrato in un omicidio scaturito dopo una colossale rissa al saloon, dove era stato coinvolto. George Ward, il secondo dei fratelli, ha fatto in modo nel trambusto, di uccidere un tale col coltello di Johnny che viene arrestato anche se innocente. In cella conosce Meredith un bandito che deve essere impiccato l'indomani e che lo fa evadere con i suoi complici, per poi portarlo con sé nel loro rifugio. Ha potuto apprezzarne le doti e uno come Johnny può fargli comodo per una rapina che sta organizzando. Questi è più interessato alle donne che ai soldi e la giovane Liz che ha conosciuto nel covo e che viene molestata da Gary, il braccio destro di Meredith, lo convince a restare. Intima al bruto di farsi da parte e che dopo la rapina potranno regolare i conti tra loro, promettendogli una fine da imbecille qual'è. Dopo di che si fa promettere che nessuno degli uomini di guardia verranno uccisi e presenta un piano che viene da tutti accettato, meno che da Gary che tenta di boicottarlo. Chiuso in una cassa come una sorta di cavallo di Troia, Johnny si farà introdurre come valore nel caveau che è presidiato da tre guardie, mentre altre sono all'esterno dell'edificio, finora immune da rapine. Ma i lucchetti che dovevano essere finti e apribili dall'interno sono stati sostituiti da veri dal perfido Gary e Johnny ha un bel da fare per uscire e sorprendere i tre, mentre gli altri tramortiscono quelli all'esterno. Fatto il colpo inchioda Gary alle sue responsabilità una volta tornati nel covo e quando l'uomo cerca di metter mano alla colt, Johnny più lesto lo fredda all'istante come gli aveva del resto promesso. Dopo di che si porta con sé Liz e presa la sua parte ritorna in paese per mettere in chiaro la sua innocenza. Ma il pastore è stato ucciso e la sua governante racconta a Johnny come sono andate le cose e chi è il colpevole: Ernest Ward. Questi ha ormai tutti in pugno compreso lo sceriffo che viene fatto uccidere quando prova a far rispettare la legge, ma non ha fatto i conti con Johnny che uccide dapprima i suoi due fratelli e dopo alterne vicende, nelle quali il bieco gli aveva messo contro anche Meredith e la sua banda, assoldati per ucciderlo, lo affronta direttamente per ammazzarlo e fare giustizia. Meredith che lo aveva aiutato dopo averlo cacciato, lo saluta confidandogli che ha in serbo un altro bel colpo, cosa che Johnny dopo un breve tentennamento accetta di seguirlo lasciando a casa Liz che inutilmente tentava di dissuaderlo.
George Hilton è garanzia di buona riuscita del genere spaghetti western e questo film parte dando l'impressione del padella, con scazzottate ridanciane, per poi virare nel consueto canovaccio di sparatorie, prepotenti, pestaggi di rito al protagonista che riesce ogni volta a ritrovare le forze per farsi giustizia o vendetta, con esterni spagnoli e un buon cast a contorno.
Uno di più all'inferno
Italia 1968
Regia: Giovanni Fago
Musiche Nico Fidenco
con
George Hilton: Johnny King
Paolo Gozlino: Meredith (accreditato Paul Stevens)
Paul Müller: George Ward
Pietro Tordi: Pastore Steve
Gérard Herter: Ernest Ward
Carlo Gaddi: Gary
Aldo Cecconi: Marshall (accreditato Jim Clay)
Claudie Lange: Liz
Renato Pinciroli: il direttore della banca
Silvio Bagolini: commerciante di armi
Gilberto Galimberti: scagnozzo (accreditato Gill Rolland)
Krista Nell: ragazza del saloon
e con
Angela Ellison
Adriana Giuffrè
Ferruccio Viotti
Rex Purdom
Ugo Adinolfi
Robert Anthony
Adolfo Belletti
Goffredo Unger
Mirko Valentin
Rudolph Valadier
Franco Aloisi
Pino Sciacqua
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