A che servono questi quattrini?
Dopo aver sperperato tutti i suoi averi, il Marchese Eduardo Parascandolo si vede pignorare la lussuosa abitazione con tutti i mobili per la disperazione del suo fedele domestico Michele, con lui da molti anni. Al contrario il marchese non sembra per nulla turbato e inizia un suo percorso filosofico di distacco dai beni materiali sulle orme dei grandi pensatori del passato, Citando Diogene, Platone e Socrate si è creato in poco tempo un seguito di entusiasti seguaci che lui chiama bonariamente discepoli. A suo modo la gente dovrebbe abbandonare l'affanno quotidiano del lavoro per la contemplazione e rifuggire il denaro come forma di malattia che affligge l'uomo per la durata intera della sua vita. E così' anche un buon falegname come Vincenzino, ha preferito seguirlo piuttosto che continuare nella sua professione per la disperazione di zia Carmela che vive con lui, preoccupata del futuro senza più le entrate del nipote. Lui poi è innamorato di Rachelina che ha un fratello, industriale della pasta, che non lo vede di buon occhio per le sue origini, ragione questa che è di ostacolo alla loro unione. Ma quando si sparge in giro la notizia che Vincenzino ha ereditato una forte somma di denaro da un parente deceduto in America, ecco che per lui si aprono tutte le porte. Dal credito illimitato presso ristoranti, sarti, fiorai e orefici, alla stima del fratello di Rachelina che ora, visto che è in cattive acque con la sua azienda, ne favorisce il matrimonio con sua sorella per risollevare le sue sorti. Ma non è che una messinscena del marchese con la quale dimostrare l'inutilità del denaro e la facilità con cui se ne può sopperire, sfruttando l'immaginazione. Ma a fine mese si sarebbe dovuto come da prassi saldare ogni debito e fortunatamente per tutta la corte dei miracoli che si è riunita attorno al nobile filosofo, lo stesso ha riottenuto tutti i beni dei quali dispone affinché siano goduti dai suoi "discepoli" che si insediano subito nella sua ricca magione. Lui preferisce estraniarsi e continuare a vivere in quel tugurio dove si era liberato finalmente di ogni peso materiale.
Da una commedia di Armando Curcio questo divertente film con i fratelli De Filippo e altri bravi comprimari per un risultato godibile a distanza di anni dove alle tante massime del marchese si ride di gusto oltre che pensarci sopra come nella clip video della "parabola del cinese".
A che servono questi quattrini?
Italia 1942
Regia: Esodo Pratelli
Musiche Franco Casavola
con
Eduardo De Filippo: Marchese Eduardo Parascandolo
Peppino De Filippo: Vincenzino Esposito
Paolo Stoppa: Marchetiello
Nerio Bernardi: Michele
Augusto Di Giovanni: Ferdinando De Rosa
Clelia Matania: Rachelina
Edwige Maul: Lilli
Italia Marchesini: Carmela
Nino Marchesini: Mattia
Margherita Pezzullo: Luisa
Enzo Petito: notaio
Nino Vingelli: fruttivendolo
Adelina Carloni: signora De Rosa
Alfredo De Antoni: Carlo Palmieri
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