Barbiere alla corte del
Re di Francia,
Monsieur Beaucaire, pasticcione e lingua lunga, finisce per essere condannato a morte dal sovrano. Buon per lui che il
Duca di Chandre se ne serva per una missione che lo stesso Re gli ha ordinato. Deve sposare la principessa
Maria di Spagna e rinsaldare i rapporti tra i due stati, da tempo sull'orlo di una guerra. Il nobile che è anche amante della sensuale
Madame de Pompadour e per questo rivale del Re in amore, credendosi costretto a sposare una racchia per la ragion di stato, approfitta del povero Beaucaire liberandolo e facendosi sostituire per avere più libertà di movimento una volta in Spagna. Con loro anche il dignitario di corte,
Conte D'Armand, che preso alla sprovvista deve giocoforza adattarsi alla nuova situazione, cercando di spacciare al meglio il barbiere per il promesso sposo reale. Sulla strada per la Spagna, il Duca De Chandre nelle vesti di un semplice valletto al seguito, mette in fuga una banda di assalitori che avevano preso di mira una lussuosa carrozza al cui interno viaggiava una damigella e la sua accompagnatrice. Tra i due è il colpo di fulmine ed entrambi celando le loro vere identità finiranno per frequentarsi di nascosto anche a palazzo del Re di Spagna
Filippo II. Lei è la Principessa Maria e non sa che il bel giovane è quello che deve sposare e parimenti lui la crede una dama di compagnia. A complicare le cose il bieco Generale
Don Francisco che vuole la guerra tra i due stati e ha cercato di rapire la principessa con quegli uomini che il duca ha brillantemente sconfitto. Vuole impedire il matrimonio e prendere con un colpo di stato il posto del re, approfittando anche del fatto che ha scoperto la vera identità del barbiere grazie alla sua amata
Mimì che come lui aveva dovuto abbandonare in fretta la Francia. Quando lei capisce di aver creato un pericolo mortale al barbiere cerca di riparare ma ormai è tempo di nozze e anche Re
Luigi è arrivato per assistervi. Don Francisco gioca la carta del colpo di scena a sorpresa creando subbuglio tra gli invitati e mentre la principessa Maria tira un sospiro di sollievo nel non dover sposare quel buffo tipo, Don Francisco lo sfida a duello davanti a tutti. Il poveretto si difende come può non essendo uno spadaccino come il Duca che però irrompe sulla scena prendendo il suo posto e duellando. Scoperto il suo piano Don Francisco se la da a gambe approfittando di chi, prima di lui, aveva preferito scappare. Raggiunge quindi il barbiere e la sua Mimì sulla carrozza che li sta portando via. Li rivediamo tempo dopo nel
Nuovo Mondo mentre
Monsieur Beaucaire rade il Generale George Washington, sua moglie Mimì gli sistema le unghie e l'ex generale Don Francisco gli lustra gli stivali, il tutto mentre in una culla in bottega frigna un giovane erede maschio che è tutto suo padre.
Tratta da un popolare romanzo, questa trasposizione cinematografica si avvale della verve comica del grande Bob Hope in un ruolo a lui congeniale e coadiuvato da uno stuolo di ottimi comprimari. Come sempre il tutto impreziosito dalle splendide voci dei doppiatori del tempo, con Carlo Romano a prestarla come solito al protagonista.
Monsieur BeaucaireStati Uniti d'America 1946
Regia: George Marshall
Musiche Robert E. Dolan
con
Bob Hope: Monsieur Beaucaire
Joan Caulfield: Mimì
Patric Knowles: Duca De Chandre
Marjorie Reynolds: Principessa Maria di Spagna
Cecil Kellaway: Conte D'Armand
Joseph Schildkraut: Generale Don Francisco
Reginald Owen: Re Luigi XV
Constance Collier: Regina di Francia
Hillary Brooke: Madame de Pompadour
Fortunio Bonanova: Don Carlos
Douglass Dumbrille: George Washington
Mary Nash: Donna Clara
Leonid Kinskey: René
Howard Freeman: Re Filippo II
non accreditati
Anthony Caruso: sgherro
Lane Chandler: ufficiale francese
Alan Hale Jr.: cortigiano
Jack Mulhall: guardia
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