Maciste l'uomo più forte del mondo
A ran, la città di Re Khur è stata distrutta da un crudele esercito di creature abitanti nel sottosuolo e note col no,me di Uomini Talpa. Essi non possono vivere alla luce del sole che li ucciderebbe all'istante, per cui son costretti a sopravvivere in caverne sotterranee dove gli schiavi catturati nelle razzie notturne, provvedono a far girare sofisticati ingranaggi indispensabili alla loro esistenza e in grado di estrarre dalla terra ingenti ricchezze in metalli preziosi e diamanti di notevole grandezza. Maciste era intento alla pesca quando ha soccorso il vecchio re morente che gli aveva confidato l'accaduto e che suo figlio Loth, al pari della sua promessa sposa Saliurah, erano stati catturati e condotti nella loro città sotterranea. Maciste intende pertanto vendicare i morti e liberare i prigionieri iniziando dal forzuto negro Bango che sta per essere ucciso da quegli strani uomini mascherati. Liberato si unisce a lui, ancorché timoroso e riluttante, assecondandone il piano di farsi catturare e condurre all'interno delle cave. Qui si mettono in contatto con i prigionieri e al pari di loro legati alla gigantesca ruota che consente di muovere una serie di sofisticati meccanismi. Bango trova Tulac, la sua ragazza che ora è ancella della Regina Halis Mojab e Maciste rassicura il giovane Loth e Saliurah che farà di tutto per liberarli. La regina colpita dalla forza di quei due, vuole sottoporli ad una prova che li vedrà affrontarsi per poi il vincente, misurarsi con un enorme orango al quale verrà sacrificata Saliurah. Bango vorrebbe vincere per risparmiare Maciste, unico in grado di liberare i prigionieri, ma questi non può permettersi che lo scimmione poi lo uccida con la ragazza. Per cui lo addormenta con uno sganassone e si getta contro il bestione nel mentre che nella sua gabbia è stata introdotta la ragazza. La lotta è furiosa ma Maciste prevale e libera Saliurah, scappando con lei a cavallo e nascondendola in una grotta al sicuro fin quando tornerà con gli altri. Ma catturato, viene costretto ad affrontare un'altra prova ancor più difficoltosa, reggere un peso che progressivamente gli verrà posto sulle spalle e che schiacciandolo, ucciderà lui e i suoi due cari compagni Bango e Loth. Deve resistere e con sforzi sovrumani riesce a impressionare la Regina al punto che fa sospendere la prova e lo conduce nelle sue stanze. Lei è stanca di vivere nelle caverne, sogna il sole e per questo vorrebbe sposare Maciste di modo che i suoi figli saranno liberati da questa malefica oppressione riuscendo a vivere finalmente all’esterno. Non sa la Regina di non essere della stessa razza degli uomini talpa in quanto da loro rapita da bambina e il solo a conoscerne il segreto è il Gran Sacerdote Kahab. Lo scoprirà quando Maciste farà crollare la gigantesca ruota e tutte le caverne collasseranno. Allora i prigionieri potranno correre liberi all'esterno e la Regina scoprire di essere immune alla luce del sole ma, affascinata e sorpresa da questa scoperta, non si accorge di mettere un piede in fallo e precipitare
nel vuoto. A nulla valgono i tentativi di Maciste di aiutarla, che rivolgendosi poi ai sopravvissuti, specie ai due principi, augura loro una pronta ricostruzione della città e un futuro di pace e progresso.
Peplum fantastico che ricordo con particolare piacere perché mi riporta ai tempi dell'oratorio con quella locandina, che è ancora impressa nella memoria, nella quale un uomo talpa, condannato a morire esposto al sole, diventava scheletro in pochi attimi. Impressionava e al tempo stesso colpiva la fantasia di noi ragazzetti all'epoca. Maciste è l'oriundo paisà Mark Forest, nome d'arte di Lou Degni da Broccolino e di origini abruzzesi, con al suo fianco la stupenda Moira Orfei nel consueto ruolo denso di perfidia, ancorché si redima nel finale, e la giovanissima (forse neo patentata visti i suoi 18 anni) Raffaella Carrà. Tra i cattivi anche il futuro Sartana Gianni Garko.
Maciste
l'uomo più forte del mondo
Italia 1961
Regia: Antonio Leonviola
Musiche Armando Trovajoli
con
Mark Forest: Maciste
Raffaella Carrà: principessa Saliurah
Paul Wynter: Bango
Enrico Glori: Kahab il Gran Sacerdote
Moira Orfei: Regina Halis Mojab
Gianni Garko: Kathar capo dell'esercito
Nando Tamberlani: Khur Re di Aran
Roberto Miali: Loth, il principe suo figlio
Gloria Hendy: Tulac
Carla Foscari: Henared
Janine Hendy: suonatrice d'arpa
Graziella Granata: ancella della regina
Grazia Campori: ancella della regina
Luciana Vivaldi: ancella della regina
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