Il mostro dei mari
N ella prima uscita col nuovo sottomarino nucleare, il Comandante Pete Mathews ha già collezionato tre record mondiali e sta complimentandosi con l'equipaggio per il buon esito di questa prima missione di pattugliamento nel Pacifico con una macchina straordinaria e completamente automatizzata. Ma ad un tratto il sonar rileva una enorme massa a poca distanza da loro e subito dopo uno scossone li fa sobbalzare e temere il peggio. Nemmeno con macchine avanti tutta il mezzo riesce a muoversi e i timoni non rispondono. Tuttavia dopo poco tempo, si riesce a ripartire e riemergendo il comandante manda due sub a verificare le condizioni dello scafo tutto intorno. C'è grande radioattività esterna e con la massima cautela i due rinvengono incastrato in un timone un grosso pezzo di materiale simile a un barilotto. Visto il pericolo delle radiazioni si rientra alla base dove il campione viene rimosso con cautela e, verificato che potrebbe trattarsi di materiale organico, vengono allertati i due massimi studiosi di biologia marina: il dottor John Carter e la professoressa Lesley Joyce. Dopo alcuni test di laboratorio si stabilisce inequivocabilmente che il tessuto appartiene a quella che sembra essere una piovra gigantesca. Increduli sulle prime, quelli del comando navale, cercano di attingere ad altre informazioni che raccontano di creature giganti riemerse dagli abissi e collegano anche alcuni fatti strani avvenuti ultimamente tipo l'affondamento di alcuni pescherecci al largo del Giappone. La certezza si ha quando un mercantile viene affondato da una gigantesca piovra e testimoni del fatto alcuni marinai tratti in salvo nei giorni seguenti. Per non allarmare il mondo, si interdice il traffico navale nel Pacifico e si mette in moto una gigantesca flotta aeronavale per cercare di scovare quella bestia che dovrebbe provenire dalla Fossa delle Filippine. Il divieto fa sorgere ovvie lamentele e la scusa che è in corso una manovra militare pericolosa per il traffico commerciale non regge a lungo e la stampa arriva all'informazione pubblicando la notizia che mette in subbuglio le nazioni. Si raccomanda di evitare le zone costiere e nel frattempo si tenta di localizzarlo e studiare il mezzo per eliminarlo. Allo scopo viene costruito un siluro a reazione che, come avviene per l'arpione, penetra nel corpo dell'animale e vi rimane conficcato per mezzo di alette sporgenti, dopo di che può essere fatto detonare a distanza per evitare danni collaterali nel caso la preda fosse troppo nelle vicinanze. Quando la piovra appare nelle acque di San Francisco e si avvinghia al Golden Gate, distruggendolo in parte, il Comandante Mathews riceve l'ordine di intercettarlo col suo sottomarino e abbatterlo. La caccia ha successo e il mostro ferito viene fatto esplodere al largo dopo che aveva seminato il panico coi suoi tentacoli perfino tra gli edifici portuali. Il pericolo è scongiurato ma la sconsiderata corsa agli armamenti nucleari ha fatto crescere a dismisura chissà quanti altri mostri con i test effettuati negli anni passati alle Isole Marshall. Il mondo è salvo ... ma fino a quando?
Bellissimo esempio di disaster movie e fantascienza tipico del cinema americano di quegli anni'50 dove il maestro degli effetti speciali Ray Harryhausen si sbizzarrisce, seppur con pochissimi mezzi a disposizione, a ricreare una piovra e muoverla con passo uno per stritolare navi o il modellino perfetto del famoso Golden Gate. Certo non regge il confronto con la moderna CGI ma è da lì che parte il desiderio di dare forma reale all'immaginario e per questo Ray Harryhausen è il capostipite e santo protettore di tutti gli effetti speciali.
It Came from Beneath the Sea
Stati Uniti 1955
Regia: Robert Gordon
Musiche Mischa Bakaleinikoff
con
Kenneth Tobey: Comandante Pete Mathews
Faith Domergue: professoressa Lesley Joyce
Donald Curtis: dottor John Carter
Ian Keith: Ammiraglio Burns
Dean Maddox Jr.: Ammiraglio Norman
Richard W. Peterson: Capitano Stacy
Chuck Griffiths: Tenente Griff
Harry Lauter: sceriffo Bill Nash
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