Il fantasma dello spazio
S trane interferenze radio stanno disturbando le trasmissioni lungo la costa della California. Viene allertato il copro di polizia addetto alle comunicazione per rilevare il luogo di provenienza di tali interferenze e stranamente si scopre che lungo il percorso caratterizzato da tali disturbi, vengono commessi un paio di omicidi. Si descrive un uomo di grande altezza che si muove all'interno di una tuta, forse da palombaro per via di un casco dal quale spuntano dei tubi, ma potrebbe anche essere tuta di volo per esperimenti in alta quota. Una cosa più di tutte sconcerta: il fatto che sembra non avere una testa, ovvero che il casco sia vuoto al suo interno. Si cerca spiegazioni dallo scienziato Wyatt recandosi al suo osservatorio astronomico e si scopre che un misterioso oggetto volante, capace di raggiungere velocità impossibili per i terrestri, è stato segnalato sull'Alaska e dopo breve tempo in California dove ha fatto perdere ogni traccia. Durante un'operazione di polizia nei pressi di una raffineria andata a fuoco, si scorge lo strano individuo che si chiude all'interno di un magazzino. Ma una volta sfondata la porta, si rinviene la sola tuta e lo strano casco. L'essere se ne è liberato in quanto invisibile sul nostro pianeta e al laboratorio si scopre che la tuta è fatta di uno sconosciuto materiale indistruttibile, mentre il casco eroga una miscela che contiene un'alta percentuale di metano altamente tossica se a respirarla fosse un umano. Appare subito chiaro che la creatura è di specie aliena e forse composta da silicio piuttosto che da carbonio come noi, tale da apparire trasparente come il vetro. La scienziata Barbara Randall è la prima a venire in contatto con la creatura che cerca di respirare dal suo casco e provare a comunicare con la scienziata che terrorizzata sviene. Inizia la caccia all'interno dell'osservatorio con lo scopo di catturarlo senza fargli alcun male rappresentando una cosa di straordinaria importanza per la conoscenza. Purtroppo l'essere non ce la fa e muore soffocato dalla nostra atmosfera che per un attimo lo rende visibile e di aspetto molto simile alla razza umana, per poi volatilizzarsi e scomparire per sempre subito dopo. Cosa cercava non lo sapremo mai e nemmeno il perché del suo atterraggio, forse per problemi con la sua navicella. Di certo non era qui con intenzioni cattive e le due persone uccise, spaventate lo avevano aggredito a bastonate provocando la sua reazione. Il dottor Wyatt ha assistito con i suoi ad un prodigio del quale non può spiegarne le cause ma che dimostra inequivocabilmente che là fuori c'è qualcuno.
Un buon esempio del cinema di fantascienza americano anni '50, rigorosamente in bianco e nero e con un budget limitatissimo che riesce a coinvolgere anche oggi lo spettatore moderno e avvezzo a ben altre produzioni, unitamente a schiere di cultori di quel periodo e genere, in virtù di una trama semplice ma ricca di suspense che William Lee Wilder, fratello meno celebre del grande Billy, dirige con grande semplicità; quasi col pilota automatico inserito.
Phantom from Space
Stati Uniti 1954
Regia: W. Lee Wilder
Musiche William Lava
con
Ted Cooper: tenente Hazen
Noreen Nash: Barbara Randall
Rudolph Anders: dottor Wyatt
James Seay: maggiore Andrews
Michael Mark: guardiano
Tom Daly: Charlie
Burt Wenland: agente Joe
Lela Nelson: Betty Evans
Harry Landers: tenente Bowers
Burt Arnold: Darrow
Jim Bannon: sergente Jim
Jack Daly: Joe Wakeman
Dick Sands: l'alieno
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