Gunga Din
I ndia Coloniale Britannica, tre amici sergenti si segnalano per la facilità ad alzare il gomito e far bisboccia fino all'inevitabile rissa con altri soldati. Cutter vagheggia di tesori e oro in quantità nascosto da qualche parte in quelle terre, mentre MacChesney, il più anziano e rude dei tre, lo rimprovera per quel pensiero fisso che ha in testa e che finirà per rovinarlo. Ha infatti acquistato incautamente una mappa da un commilitone che si è rivelata fasulla invece di portare a un tesoro e da qui è scaturita l'ultima rissa che li vede adesso a rapporto dal Colonnello Weed a capo del distaccamento. Ma non ha il tempo di punirli che deve inviarli immediatamente in un villaggio vicino dove il telegrafo ha smesso di funzionare. Ballantine, l'ultimo dei tre sta per sposare Emmy Stebbins di lì a pochi giorni quando finirà la sua ferma nell'esercito. Intanto debbono difendersi dall'attacco di ribelli che nel villaggio dove erano giunti, hanno teso loro una trappola. Molto energici e valorosi i tre riescono a respingere l'assalto e a tornare al forte dove una strana piccozza, rinvenuta al villaggio e portata con loro fa gelare il sangue al colonnello. E' uno strumento di morte che appartiene alla sanguinaria setta dei Tughs seguaci della Dea Kalì e creduti estinti da più di 50 anni dopo la sconfitta definitiva subita dagli Inglesi. Evidentemente si stanno ricostituendo e bisogna cercare di scoprire il loro covo. Gunga Din, un umile portatore d'acqua indigeno e benvoluto da tutti al forte racconta a Cutter di aver trovato seguendo una pista non battuta, un tempio d'oro e di notte lo conduce sul posto dove in effetti esiste quel luogo incredibile per la gioia di Cutter che potrà finalmente avere ragione dei suoi ottusi compagni. Ma una volta al suo interno ecco sopraggiungere numerosi fanatici che si prostrano davanti alla Dea della Vendetta nei pressi della cui statua vi è un Guru che eccita gli animi e chiama alla guerra contro gli odiati bianchi e quanti degli indiani che non vorranno sottomettersi ed adorare Kalì, la madre dalle tante braccia. Cutter capisce che è l'occasione giusta per metterli tutti nel sacco e crea un diversivo per farsi catturare e consentire a Gunga Din di allarmare il vicino reparto. I primi ad accorrere in aiuto di Cutter sono i suoi due amici che ne subiscono la stessa sorte venendo catturati, nonostante gli avvertimenti di Gunga Din. Questi da sempre desideroso di diventare un vero soldato, sarà l'eroe che consentirà agli Inglesi di battere i Tughs in una battaglia furiosa, sacrificando la sua vita. Anche i tre amici piuttosto malconci ma salvi debbono la vita all'umile Gunga Din, che il Colonnello provvede a far seppellire con tutti gli onori promuovendolo direttamente caporale per l'eroismo ed estremo sacrificio e il suo nome verrà tramandato nell'albo di quanti sono morti per la gloria di Sua Maestà Britannica.
Tratto dal poema omonimo che Rudyard Kipling scrisse nel 1892, il film è un classico del genere avventura esotica con un cast di eccezione e tante scene di azione di ottima fattura, con scontri e riprese di massa con impiego di cavalli ed elefanti di grande impatto visivo nonostante siano passati quasi 80 anni. I tre protagonisti sanno divertire e tengono alta l'attenzione per tutto il film con punte assai divertenti quando è in ballo il corpulento Victor McLaglen o l'ironico, stralunato, battagliero, affascinante Cary Grant che, come sempre, da solo vale il prezzo del biglietto.
Gunga Din
Stati Uniti 1939
Regia: George Stevens
Musiche Alfred Newman
con
Cary Grant: sergente Cutter
Victor McLaglen: sergente MacChesney
Douglas Fairbanks Jr.: sergente Ballantine
Sam Jaffe: Gunga Din
Joan Fontaine: Emmy Stebbins
Eduardo Ciannelli: il guru
Montagu Love: Colonnello Weed
Lumsden Hare: Maggiore Mitchell
Robert Coote: Higginbotham
Abner Biberman: Chota
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati