Sin City: Una donna per cui uccidere
A nove anni di distanza dal primo capitolo, nulla è cambiato nella Città del Peccato. Marv è sempre malconcio e in stato confusionale dopo l'ennesima sbronza e rissa con sparatoria, al punto da far fatica a ricordare chi gli ha piantato quella pallottola nella spalla. Dwight non riesce a dimenticare Ava e ne viene inesorabilmente risucchiato nel suo vortice di perdizione, restandone contaminato prima che gravemente ferito. Solo Marv e le ragazze della "città vecchia" possono aiutarlo, le seconde a rimettersi in sesto e il primo a dargli man forte nella sua personale vendetta contro Ava, o la Dea come tutti i suoi ammaliati la chiamano. Johnny invece è un giovane spavaldo e spaccone, con grande abilità di mano nel gioco delle carte e sfrontatezza tale da sfidare il Male assoluto della Città, il Senatore Roark. Questi non ama perdere al gioco e fa spezzare la mano destra al giovane, reo di averlo deriso al tavolo da gioco, lo fa picchiare e gli pianta una pallottola in una gamba, così che quando farà brutto tempo si ricorderà di lui in futuro alle prese con gli inevitabili dolori reumatici delle ferite. Ma Johnny è altrettanto risoluto a prendersi la rivincita e con le cure di un vecchio medico tossico e strampalato, il Dottor Kroenig, dopo un po' di tempo si ripresenta nella sala da gioco per sfidarlo ancora. Questa volta vince di nuovo e affinché non ripeta questi atteggiamenti, il senatore gli pianta una bella palla in fronte chiudendo definitivamente le velleità di quel giovane sfrontato che con molta probabilità è suo figlio, frutto di una sua relazione con una prostituta, peraltro a suo dire nemmeno brava. In quel locale si esibisce come strip dancer anche Nancy, per suoi motivi odia il senatore ed è ossessionata dalla vendetta al punto che inscena una finta aggressione con sfregio del suo bel volto, addossandone la responsabilità a lui. E' il nome che vuol sentire Marv, il suo angelo custode, "150 chili di ferro in azione", che con lei dà l'assalto alla lussuosa villa Roark. Lui penserà all'interno e lei alle guardie poste fuori fino al faccia a faccia col mostro che vedrà Nancy prevalere, seppur ferita, in un finale oscuro come la perdizione perché "Questa putrida città insudicia tutti quanti."
Femmine fatali, vendette che si intrecciano, cattivi fino al midollo e un bianco e nero che esalta al massimo lo spirito del fumetto di Frank Miller dal quale trae spunto e che al tempo stesso mitiga le tante scene splatter, con sangue bianco assai meno impressionante per lo spettatore. Ma che trae dalla fotografia momenti di rara bellezza in alcune scene, specie con la statuaria "Dea", Eva Green, che sembra un ritratto animato del grande Helmut Newton. Film che riesce a tenere viva l'attenzione mescolando sapientemente il genere "noir" al "fumetto" e avvalendosi di un cast di primissimo ordine con numerosi interpreti tra i più bravi e amati del cinema contemporaneo.
Sin City
A Dame to Kill For
Stati Uniti 2014
Regia: Robert Rodríguez, Frank Miller
Musiche Robert Rodríguez
con
Jessica Alba: Nancy Callahan
Josh Brolin: Dwight McCarthy
Joseph Gordon-Levitt: Johnny
Eva Green: Ava Lord
Bruce Willis: John Hartigan
Juno Temple: Sally
Mickey Rourke: Marv
Jaime King: Goldie: Wendy
Rosario Dawson: Gail
Jamie Chung: Miho
Lady Gaga: Bertha
Christopher Meloni: Mort
Jeremy Piven: Bob
Ray Liotta: Joey
Marton Csokas: Damien Lord
Julia Garner: Marcie
Stacy Keach: Wallenquist
Dennis Haysbert: Manute
Powers Boothe: Senatore Roark
Christopher Lloyd: Dottor Kroenig
Jude Ciccolella: Ten. Liebowitz
Callie Hernandez: Thelma
Assolutamente non all'altezza del primo: brutto, "fasullo" e con interpreti decisamente sotto tono. Salvo solo Eva Green, dea meravigliosa come solo lei sa essere.
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