28 minuti per 3 milioni di dollari
J acques, abile ladro internazionale, viene ingaggiato da un ricco boss amante delle pietre preziose che gli commissiona il furto di un diamante dal valore stimato di 3 milioni di dollari. Il Gran Mogol, ritenuto perduto per sempre in un naufragio, è stato recuperato e il misterioso proprietario lo ha gentilmente concesso agli organizzatori dell' Expo dei Diamanti che si tiene a Roma nel blindatissimo Palazzo Farnese. Jacques avrà la metà del valore e dovrà a spese sue mettere insieme una squadra adatta allo scopo. Con la fida Veronique e l'amico Andrè, si mette alla ricerca di due esperti del settore casseforti e allarmi di sicurezza, che siano allo spianto e quindi desiderosi di rischiare per un lavoretto che se eseguito alla regola durerà al massimo 28 minuti di orologio. 28 minuti per 3 milioni di dollari. Il primo ad accettare è un ingegnere elettronico, Lucien, che sta dilapidando la sua liquidazione al Casino di Venezia. Disperato e ormai sul lastrico, accetta di buon grado. L'altro tassello è completato con l'ingaggio del Perito meccanico Michel, anche lui in bolletta e in procinto di sposarsi. Lui penserà alla cassaforte e l'ingegnere a impedire l'accensione degli allarmi elettronici. Palazzo Farnese è super protetto sia all'esterno che all'interno, ma Jacques e Veronique in visita, mischiati ad altri turisti, hanno testato in pratica la disposizione dei sistemi e la consistenza delle guardie. Da un tombino posto su di una strada laterale al palazzo, l'ingegnere si calerà dentro dove passano i fili della corrente per disattivare gli allarmi, mentre il terzetto da un vicino cantiere edile, utilizzando una gru, si calerà a sua volta sul tetto dell'edificio. Veronique, l'unica donna del gruppo, è pronta a partire con la pietra preziosa l'indomani mattina presto con un volo per Helsinki, ancor prima dell'orario di apertura della mostra sui diamanti. Una volta dentro e addormentata una guardia con una freccetta narcotizzante, i nostri hanno in breve ragione della cassaforte e prendono come convenuto il solo Gran Mogol. Una volta fuori, recuperano l'ingegnere e portano il favoloso diamante a Veronique che ha il biglietto in mano per squagliarsela. In Costa Azzurra, nella casa del boss, rivediamo i nostri contare la loro parte del bottino complimentati dal loro committente, quando ad un tratto il suo maggiordomo se ne impossessa e con la pupa del Boss si invola verso la spiaggia dove prende al volo un velocissimo Riva per dileguarsi all'orizzonte vanamente inseguito da tutti gli altri. Una beffa incredibile se non fosse per la radio accesa che trasmette la notizia del clamoroso furto, spiegando tuttavia che la pietra rubata non era altro che una copia posta per sicurezza nella cassaforte in luogo dell'originale custodito altrove. Non resta che riderci sopra dopo lo scoramento provato, cosa che contagia alla fine anche il rabbioso boss, unico della cricca ad essere anche cornuto oltre che mazziato.
Filmetto semplice di facile visione e riempitivo delle tante sale di periferia attive in quegli anni. Richard Harrison era come il prezzemolo e si vedeva dappertutto, dal peplum allo spaghettiwestern passando per l'italianspy, aveva come si dice trovato l'America qui da noi. Attorniato anche stavolta da belle ragazze era molto apprezzato e amato dal pubblico e ci piace ricordare che ha da poco passato il traguardo importante degli 80 anni. Per concludere, con il dolce, ovviamente, della giovanissima Iva Zanicchi che in veste di cantante di night club canta Il mondo fuori che è poi il tema del film.
28 minuti per 3 milioni di dollari
Italia 1967
Regia: Maurizio Pradeaux
Musiche Piero Umiliani
con
Richard Harrison: Jacques
Franca Polesello: Veronique
Claudio Biava: Michael Abbott il meccanico
Ferruccio Viotti: André
Marino Carpano: Lucien Broder l'ingegnere
Erna Schürer: Mylène
Roberto Tonelli: il Boss
Iva Zanicchi: cantante del night club
Conny Carol: Rita
e con
Antonietta Fiorito
Maria Tedeschi
Corrado Monteforte
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