Il ladro di Bagdad
K arim è un abile ladro che si muove in una Bagdad oppressa dal Gran Vizir Gamal che impone balzelli continui alla popolazione all'insaputa del vecchio e quasi rimbambito Sultano. Benvoluto dalla gente perché distribuisce ai più bisognosi i frutti delle sue ruberie a danno dei ricchi, è anche così spavaldo da introdursi a Palazzo e spacciarsi per un bellicoso principe giunto in città per sposare Amina, figlia del Sultano. Lei dopo averlo visto di nascosto se ne è subito innamorata e la delusione di saperlo ladro, inseguito dalle guardie e rifugiato nella sua camera da letto, dura pochissimo. Lo aiuta a fuggire e l'indomani se lo ritrova indomito e focoso a scavalcare le alte mura di cinta per poterla rivedere. Intanto il nobile pretendente impone il rispetto dei patti col Sultano che, convocata sua figlia, apprende che non intende sposarlo. Il tempo le farà cambiare idea forse e per questo invita il Principe a pazientare e corteggiarla. Questi però consigliato dal Vizir fa bere alla giovane una pozione magica che è in grado di far innamorare chi la beve di colui che gliel'ha offerta, a patto che la persona che la berrà non sia già innamorata di qualcun altro, pena ammalarsi gravemente. Pensando che la giovane non abbia visto uomo se non il padre, il principe gliela propina facendola cadere in uno stato di grande depressione. Immobile a letto da giorni, la giovane sembra destinata a morire di stenti e a nulla valgono le cure dei più importanti medici di corte e della regione. Ma uno strano vecchio accorso al suo capezzale, propone un rimedio bizzarro che consiste nel recuperare e portarle la mitica Rosa Azzurra che cresce aldilà delle Sette Porte. Il giovane ardimentoso che vi riuscirà, non solo la guarirà ma avrà anche il suo cuore. Tentar non nuoce al punto in cui versa la poverina e pur con molti dubbi il padre acconsente, facendo infuriare il Principe promesso sposo, che tuttavia sarà della partita insieme a quanti vorranno unirsi alla singolare spedizione. Anche Karim partecipa e dovrà vedersela dal Principe e dai tanti ostacoli che la missione racchiude. Con l'aiuto dello strano vecchio, una sorta di Genio con poteri straordinari, riuscirà nell'impresa appena in tempo per sconfiggere e mettere in fuga le truppe del Principe che assediavano Bagdad e avevano preso in ostaggio la bella Amina. L'amore trionfa e Karim sarà il futuro Sultano benedetto dal suocero e acclamato dal popolo. E il vecchietto? Se ne è tornato in bella mostra dove stava a palazzo, sotto forma di statua del Gran Sultano nonno di Amina e ci fa l'occhiolino mentre irrompe sulla scena la parola FINE.
Steve Reeves, re del peplum, non può mettere in bella mostra i muscoli, in un ruolo che predilige l'astuzia alla forza, ma per quel poco che il copione lo consente denota una splendida forma. Buono il resto del cast, gli esterni tunisini e gli effetti speciali che visti oggi fanno una gran tenerezza. Georgia Moll è la bellezza nostrana che fa sudare le fatidiche sette (porte) camicie al nostro eroe che per lei resiste alle tentazioni dell'altra protagonista femminile, Edy Vessel, nel ruolo di Kadigia, una sorta di Maga Circe che ammalia gli uomini e li trasforma in pietra.
Il ladro di Bagdad
Italia, USA, Francia 1961
Regia: Arthur Lubin, Bruno Vailati
Musiche Carlo Rustichelli
con
Steve Reeves: Karim
Georgia Moll: Amina
Antonio Battistella: il Sultano di Bagdad
Daniele Vargas: il Gran Vizir Gamal
Arturo Dominici: Osman Principe di Mossul
Fanfulla: Abdul
George Chamarat: il genio
Giampaolo Rosmino: ciambellano
Edy Vessel: Kadigia
Anita Todesco: ancella
Gina Mascetti: governante
Mario Passante: scienziato
e con
Paul Steffen dancers
Edoardo Bergamo
Frazier Rippy
Giancarlo Zarfati
Mohamed Agrebi
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